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Corbetta, cocaina nell’auto del comandante dei vigili: denunciati ex collega e tre carabinieri

Nuovo capitolo nella vicenda che vede coinvolta la comandante della polizia locale di Corbetta trovata in possesso di 3 grammi di cocaina nascosti nella sua auto e denunciata per detenzioni ai fini di spaccio: Lia Vismara ha infatti presentato un esposto in Procura a Milano contro i tre carabinieri che firmarono il verbale quella notte e contro un ex collega accusato di aver orchestrato il tutto per incastrarla e vendicarsi.
A cura di Chiara Ammendola
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La comandante della polizia locale di Corbetta Lia Vismara
La comandante della polizia locale di Corbetta Lia Vismara

Continua a tenere banco la vicenda che vede protagonista la comandante della polizia locale di Corbetta, Lia Gaia Vismara, fermata dai carabinieri durante un controllo lo scorso 4 gennaio e denunciata per detenzione di sostanza stupefacenti ai fini di spaccio dopo che i militari hanno trovato nascosti nella sua auto 3 grammi di cocaina. Vismara ha sempre rigettato qualunque accusa affermando sin da subito non solo di non sapere nulla della droga nella sua auto ma anche di essere stata incastrata da qualcuno che non la voleva lì o che voleva vendicarsi.

I tre carabinieri non erano presenti quella notte: il fermo effettuato da militari in borghese

Ora a distanza di un mese e mezzo la comandante ha depositato alla Procura di Milano una denuncia per "falso ideologico" contro i due carabinieri e il maresciallo che hanno sottoscritto il verbale a suo carico quella notte. Secondo Vismara e il suo avvocato Roberto Grittini infatti i tre carabinieri non sarebbero coloro i quali erano presenti al fermo: il maresciallo infatti secondo quanto raccontato dalla comandante sarebbe intervenuto solo successivamente, mentre la carabiniera menzionata nel verbale sarebbe stata presente solo in caserma e non fisicamente al momento del fermo. A effettuare il fermo sarebbero stati invece tre carabinieri in borghese che però nel verbale non sono mai stati nominati, a testimonianza di ciò anche quattro vigili presenti al momento del fermo che hanno sostenuto la versione della comandante: "Perché nel verbale non c'è traccia dei tre carabinieri presenti al momento del fermo?", contesta l'avvocato Grittini.

Esposto contro un ex collega accusato: Ha architettato l'intera vicenda per vendicarsi

Inoltre Vismara ha presentato un esposto anche nei confronti di un ex vigile urbano di Corbetta, licenziato per presunte inadeguatezze professionali un anno e mezzo fa: l'uomo sarebbe stato accusato dalla comandante di aver architettato l'intero complotto ai suoi danni per screditarla, arrivando anche a mettere la droga nella sua auto per potersi vendicare. La dottoressa Vismara ha da subito ricevuto l'appoggio del sindaco della città di Corbetta Marco Ballarini che intervistato da Fanpage.it ha ribadito la piena fiducia nel capo dei vigili decidendo infatti di non sospenderla né rimuoverla dal suo incarico. Sottoposta a test del capello per dimostrare che non assumeva cocaina, quest'ultimo è risultato negativo: inoltre i carabinieri dopo averla interrogata in caserma quella notte avevano poi perquisito, su richiesta dell'avvocato della Vismara, anche l'abitazione della comandante all'interno della quale non era stata trovata alcuna traccia di droga né di strumenti utili per pesarla e confezionarla.

Sindaco Ballarini: mia amministrazione ha riportato ordine nel comando dei vigili

Una vicenda che era apparsa poco chiara dall'inizio e che il primo cittadino di Corbetta aveva ipotizzato fosse legata ai licenziamenti effettuati proprio dalla sua amministrazione: "Quando sono stato eletto sindaco posso dire di aver trovato una situazione al comando di polizia locale a dir poco "preoccupante": c'era chi andava a pranzo in divisa durante l'orario di lavoro, chi leggeva il giornale invece di lavorare, chi andava a casa di amici e anche chi guardava siti porno – aveva raccontato a Fanpage.it Maro Ballarini – per questo ho dovuto prendere provvedimenti, compresi due licenziamenti". Provvedimenti che qualcuno potrebbe non aver accettato di buon grado: ora saranno le nuove indagini a chiarire cosa sia realmente accaduto quella notte e se qualcuno abbia davvero messo della cocaina nell'auto della comandante Vismara per incastrarla.

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