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Comunali Milano 2016: chi è Stefano Parisi, il candidato sindaco scelto dal centrodestra

Stefano Parisi è il candidato del centrodestra alle prossime Comunali di Milano. Romano di 59 anni, è emigrato a Milano nel 1997. Sposato con due figlie, Parisi ha ricoperto numerosi incarichi: capo della segreteria tecnica del ministero del Lavoro, amministratore delegato di Fastweb e fondatore di Chili Tv. “Un burocrate che pensa da manager”, ha detto di lui l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini.
A cura di Charlotte Matteini
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Stefano Parisi

Dopo mesi di peripezie, di candidature e indiscrezioni improbabili, il centrodestra milanese è finalmente riuscito a convergere su un nome: il candidato di Forza Italia alle prossime Comunali, sostenuto dalla Lega di Matteo Salvini e da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni sarà Stefano Parisi.

Ma chi è Stefano Parisi? "Un burocrate che pensa da manager", così l'ha definito l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Di certo non è un nome noto, non propriamente un protagonista dello scenario politico milanese. Infatti è un 59enne di origine romana, trapiantato a Milano e che di lavoro fa il manager e ha un passato da burocrate. Laureato in Economia e commercio alla Sapienza, Stefano Parisi di ruoli apicali ne ha ricoperti tanti durante la sua carriera: negli anni '80 è a capo della segreteria tecnica del ministero del Lavoro. Successivamente, durante il governo De Mita, presiede lo staff della vicepresidenza del Consiglio dei ministri e, verso la fine degli anni '80, viene nominato a capo della segreteria tecnica di Gianni De Michelis, ex ministro degli Esteri del Psi.

La carriera a Roma

La carriera romana del candidato sindaco di Milano prosegue inarrestabile anche negli anni '90, come capo del dipartimento per gli Affari economici della presidenza del Consiglio con Giuliano Amato prima e in seguito Carlo Azeglio Ciampi. Arriva il 1997 e Stefano Parisi decide di abbandonare la natìa Roma per Milano, scelto dalla giunta Albertini come city manager – esattamente lo stesso incarico di Giuseppe Sala, che lavorò però con la successiva giunta Moratti. Nel 2000, viene scelto come direttore generale di Confindustria e, nel 2004, diventa amministratore delegato di Fastweb e nel 2007 viene coinvolto nell'inchiesta sulle false fatturazioni Fastweb-Telecom per cui ricevette un avviso di garanzia e fu costretto alle dimissioni. Lo scandalo vide indagate ben 55 persone tra cui l'ex presidente della società, Silvio Scaglia, e terminò, per Parisi, in un nulla di fatto: nel 2010, infatti, viene completamente scagionato da ogni accusa.

L'avventura di Chili Tv

Nel passato più recente, Stefano Parisi sembrava quasi aver abbandonato completamente l'ambito politico – burocratico per proseguire con la sua carriera da manager aziendale: nel 2012 fonda Chili Tv, società che si occupa di streaming online di film e serie tv – un'emula di Netflix, volendo provare a descriverla in una parola sola. E proprio a causa del lavoro, visto che di Chili Tv Stefano Parisi è anche presidente – la candidatura a sindaco di Milano sembrava destinata a saltare a dicembre: "La mia prima risposta a Berlusconi fu che non potevo, per motivi di lavoro», ha raccontato al Corriere della Sera. Dopo aver trovato una soluzione organizzativa, Stefano Parisi ha deciso infine di accettare la candidatura proposta dalla coalizione di centrodestra e di "correre per Milano" alle prossime Comunali.

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