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Clochard morto a Linate, l’autopsia: “Segni compatibili con una caduta”. La sorella: “Aveva paura”

Le fratture riscontrate sul corpo di Davide Baruffini, il clochard 42enne trovato morto domenica mattina in un parcheggio dell’aeroporto di Linate, sarebbero compatibili con una caduta da diversi metri d’altezza. Lo rivelano i primi esiti dell’autopsia disposta dal pubblico ministero che indaga sul caso. Intanto la sorella del 42enne ha rivelato: “Davide aveva paura”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'intevento della polizia scientifica (Foto LaPresse)
L'intevento della polizia scientifica (Foto LaPresse)

Proseguono le indagini su Davide Baruffini, il clochard 42enne conosciuto come il "sassofonista" trovato morto in un parcheggio dell'aeroporto di Linate a Milano, chiuso fino al 26 ottobre per dei lavori di riqualificazione. I primi esiti dell'autopsia disposta dal pubblico ministero che indaga sul caso, Luisa Baima Bollone, hanno confermato che le fratture riportate dal 42enne sarebbero compatibili con una caduta da diversi metri d'altezza. Davide era difatti stato ritrovato privo di vita domenica mattina ai piedi di un parcheggio di quattro piani dell'aeroporto: le mani e i piedi erano legati in maniera blanda con del fil di ferro e sul corpo non erano stati trovati evidenti segni di violenza.

L'esistenza di Davide prima di diventare clochard

La polizia sta cercando di capire se Davide possa essere stato ucciso da qualcuno oppure se si sia gettato da solo nel vuoto. Nel frattempo chi lo conosceva ha aiutato gli inquirenti ad avere un quadro più chiaro sulla vita del 42enne. L'uomo era diventato clochard a quanto pare dopo una delusione in campo sentimentale: stando a quanto raccontato dalla sorella alla trasmissione tv "Pomeriggio cinque" Davide aveva mostrato segni di squilibrio solo dopo aver scoperto che il figlio avuto dalla sua compagna non era suo. Un evento che ha sconvolto l'esistenza di un uomo che prima era molto inquadrato: si era laureato, era diventato avvocato ed era inoltre un bravo musicista, amante del suo sassofono. Dopo lo choc famigliare il 42enne aveva lasciato la Francia, dov'era andato a vivere con la sua compagna, finendo col vivere in un angolo di un parcheggio dell'aeroporto di Linate, dove tutti lo conoscevano come il "sassofonista" perché chiedeva l'elemosina proprio per poter suonare il suo strumento.

La sorella a Pomeriggio cinque: Davide aveva paura

Nel corso della trasmissione televisiva di Barbara D'Urso la sorella del 42enne ha rivelato un particolare che potrebbe rivelarsi importante: la ragazza vedeva saltuariamente il fratello – i due sono figli della stessa madre, ma Davide era stato adottato all'età di 8 anni perché la donna aveva avuto dei problemi – ma i due si sentivano più spesso. E proprio in uno dei messaggi inviati dall'uomo alla sorella Davide aveva rivelato di "avere paura". Un'affermazione certo molto generica e poco circostanziata, ma che potrebbe indicare che c'era qualcuno che voleva far del male al 42enne.

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