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Chiusure domenicali dei negozi, cosa succederà a Milano

Da giovedì, nella commissione Attività produttive alla Camera, inizierà la discussione sulla proposta di legge per la revisione delle liberalizzazioni del commercio avanzata dal governo. L’esecutivo propone un limite alle aperture domenicali dei negozi. Ma alcune città, con Milano come capofila, hanno chiesto delle deroghe.
A cura di Francesco Loiacono
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"Le chiusure domenicali? Le facessero ad Avellino". Così si era espresso tempo fa Beppe Sala parlando della volontà del governo giallo-verde di regolamentare l'apertura dei negozi durante le domeniche e i festivi, imponendo di fatto un limite a tutti gli esercizi commerciali. La battuta infelice, per la quale poi si era anche scusato, esprimeva però la netta contrarietà da parte del sindaco di Milano rispetto alla proposta di legge per la revisione delle liberalizzazioni del commercio avanzata dal governo. Una proposta che adesso entrerà nel vivo: da giovedì, nella commissione Attività produttive alla Camera, inizierà infatti la discussione sul testo depositato.

Cosa potrebbe accadere a Milano

Cosa prevede la proposta di legge e cosa potrà cambiare per Milano? Il testo al momento prevede la possibilità di aprire i negozi per un massimo di 26 domeniche su 52 e di quattro festività su 12. A decidere i giorni di apertura dovrebbero essere le singole Regioni sulla base delle esigenze del territorio. Al momento la proposta di legge concede alcune libertà rispetto ai paletti per quanto riguarda i centri storici. Ma le grandi città, con Milano come capofila, si stanno battendo affinché nel testo vengano inserite delle deroghe: si punta nello specifico o ad aumentare il numero delle aperture domenicali oppure di poter decidere autonomamente quando effettuare le chiusure. Con Milano sono altre 13 le città che spingono per una deroga: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. A quanto pare, tra le due forze al governo, è la Lega quella maggiormente disponibile a rivedere le regole. Più rigido invece il Movimento 5 stelle, che si è sempre speso molto per il provvedimento. Di sicuro a Milano ci si batterà molto anche per quanto riguarda le norme che regoleranno l'e-commerce: per una città che non riposa mai, e con ritmi di vita molto intensi, le consegne online nei giorni festivi sono diventate una possibilità in più che molti cittadini utilizzano. Se davvero si dovessero vietare, come previsto dalla proposta di legge, in molti dovrebbero rivedere le proprie abitudini.

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