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Chiuse le indagini su Antinori: per i periti le firme sui moduli di consenso sono false

Chiuse le indagini su Severino Antinori, arrestato lo scorso 13 maggio con l’accusa di aver prelevato degli ovuli a una ragazza spagnola contro la sua volontà. Il ginecologo, tuttora ai domiciliari nella sua casa romana, secondo i periti della procura di Milano avrebbe anche falsificato la firma della giovane sui moduli di consenso all’operazione. I legali di Antinori hanno però denunciato la ragazza per calunnia.
A cura di Francesco Loiacono
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Le indagini su Severino Antinori, il ginecologo accusato di rapina, lesioni, sequestro di persona e falso per aver prelevato degli ovuli a una ragazza spagnola contro la sua volontà, sono state chiuse. E tra i documenti che figurano nell'inchiesta della procura di Milano, come riporta Repubblica.it, c'è anche una perizia grafologica che accerterebbe che le firme apposte sui moduli di consenso informato prima dell'operazione di asportazione degli ovuli al centro dell'inchiesta non siano della giovane infermiera spagnola che, con la sua denuncia, ha portato all'arresto del ginecologo.

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Antinori, arrestato lo scorso 13 maggio e tuttora ai domiciliari nella sua casa romana – il gip Giulio Fanales ha infatti respinto l'istanza di scarcerazione del medico -, è passato al contrattacco: uno dei suoi avvocati, Carlo Taormina, ha infatti denunciato la 24enne spagnola per calunnia. Si sarebbe inventata tutto per danneggiare il noto ginecologo. Anche alcune decisioni del tribunale del Riesame nei giorni scorsi sembravano aver iniziato a mettere in dubbio la versione della ragazza: i giudici avevano infatti derubricato le accuse nei confronti del ginecologo da rapina a violenza privata, cancellando anche l'accusa di rapina del cellulare della ragazza da parte del medico.

Nell'inchiesta Antinori non è l'unico indagato: un altro, l'anestesista Antonino Marcianò, sentito dagli inquirenti per chiarire la sua posizione avrebbe affermato di aver visto la ragazza spagnola firmare frettolosamente le carte. Una versione che alleggerirebbe la posizione di Antinori. In totale gli indagati sono cinque: tutti lavoravano nella clinica Matris di via dei Gracchi a Milano, che dallo scorso 13 maggio è stata sequestrata.

La stessa clinica sarebbe stata secondo gli inquirenti teatro di una compravendita di ovuli, un secondo filone dell'inchiesta che coinvolge il ginecologo Antinori. Il medico è infine indagato anche per il reato di estorsione: avrebbe preteso da una psicologa che lavorava alla clinica Matris e dal suo compagno una somma di 28mila euro per degli embrioni fecondati: 16mila in più rispetto a quanto concordato nel preventivo. Anche in questo caso le indagini sono state chiuse e a breve potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio.

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