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Chiesti 30 anni di carcere per l’infermiera Laura Taroni: avrebbe ucciso marito, madre e suocero

Il pubblico ministero di Busto Arsizio, Cristina Ria, ha chiesto di condannare a 30 anni di carcere Laura Taroni, ex infermiera del pronto soccorso di Saronno accusata di aver ucciso la madre, il marito e il suocero con la complicità del suo amante, l’anestesista Leonardo Cazzaniga. L’infermiera e il medico, che era in servizio nello stesso ospedale, erano stati arrestati nel novembre del 2016. Cazzaniga è accusato anche di aver provocato il decesso di 11 suoi anziani pazienti.
A cura di Francesco Loiacono
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Laura Taroni
Laura Taroni

Il pubblico ministero di Busto Arsizio, Cristina Ria, ha chiesto di condannare a 30 anni di carcere Laura Taroni, ex infermiera del pronto soccorso di Saronno (Varese) che era stata arrestata nel novembre del 2016 assieme al suo amante Leonardo Cazzaniga, medico anestesista in servizio nello stesso ospedale. La 40enne è imputata con rito abbreviato per gli omicidi della madre Maria Rita Clerici, del marito Massimo Guerra e del suocero Luciano Guerra. Omicidi per i quali sarebbe stata aiutata dal suo amante, che ha però scelto la strada del processo con rito ordinario. All'uscita dall'aula del tribunale l'avvocato dell'ex infermiera, Monica Alberti, ha detto: "Non ho commenti. Se me lo aspettavo? Era evidente che la richiesta sarebbe stata alta". La pena chiesta dall'accusa, difatti, rappresenta il massimo possibile con rito abbreviato in caso di omicidio.

L'amante dell'infermiera, Cazzaniga, è accusato di aver causato la morte di 11 pazienti

Oltre alle imputazioni per il triplice omicidio in concorso, Laura Taroni sarebbe coinvolta anche nella vicenda delle cosiddette "morti in corsia", in cui è implicato il suo complice-amante Cazzaniga. L'ex medico dell'ospedale di Saronno, che si faceva chiamare "l'angelo della morte", è accusato al momento di aver provocato la morte di 11 suoi pazienti, per lo più anziani, che sarebbero stati trattati col cosiddetto "protocollo Cazzaniga": un mix letale di farmaci, somministrati in sovradosaggio, che avrebbe causato la loro morte. Gli inquirenti stanno ancora analizzando le cartelle cliniche di alcuni pazienti, sequestrate al momento dell'arresto dei due amanti, per scoprire eventuali altre morti sospette in corsia da addebitare all'anestesista.

Intanto, nell'udienza odierna, è stato affrontato anche un altro aspetto della vicenda: quello relativo alle "coperture" e all'omesso controllo da parte di altri colleghi della coppia. Il pm ha chiesto la condanna a due anni due medici: uno nel 2012 certificò un'analisi del sangue del marito dell'infermiera, un altro invece rilasciò un certificato per un'assicurazione sempre riguardante il consorte della Taroni.

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