281 CONDIVISIONI

Cattivi odori e fumo, proteste per il bitumificio tra le case a Milano: l’impianto chiuderà a breve

In via Gallarate a Milano da circa 70 anni opera la Bitumati Guzzetti. L’impianto, sorto quando intorno non c’era nulla, è adesso circondato da case e supermercati. E i residenti della zona protestano per i cattivi odori e i fumi emessi dallo stabilimento. Dopo le ultime segnalazioni tecnici dell’Arpa hanno effettuato una verifica: “Sono in attesa del referto ufficiale, ma da quanto ho saputo sono stati riscontrati problemi nella fase di emissione dei fumi prodotti”, ha detto a Fanpage.it il consigliere comunale di Milano Progressista Enrico Fedrighini, che ha avviato la messa in mora dell’impianto con l’obiettivo di farlo trasferire altrove. Il problema potrebbe però risolversi in maniera definitiva: stando a quanto risulta a Fanpage.it, infatti, l’impianto potrebbe chiudere a breve. “È una decisione già prevista – spiegano dall’azienda – non c’entra col problema ambientale che non esiste, perché siamo in regola”.
A cura di Francesco Loiacono
281 CONDIVISIONI
I fumi emessi dal bitumificio (Foto del consigliere Enrico Fedrighini via Facebook)
I fumi emessi dal bitumificio (Foto del consigliere Enrico Fedrighini via Facebook)

Un bitumificio tra le case. Accade a Milano, città che in questi giorni è alle prese con l'emergenza smog, in realtà ormai una costante della metropoli, e si avvia verso una domenica di blocco delle auto. Ma presto, secondo quanto risulta a Fanpage.it, potrebbe essere un problema del passatoIn via Gallarate, da circa 70 anni, opera il bitumificio Guzzetti: un impianto sorto nel Dopoguerra, al posto di una cava, quando intorno non sorgeva nulla, ma che con il passare degli anni si è visto crescere la città attorno. L'effetto di piani urbanistici scellerati è sotto agli occhi e ai nasi di molti cittadini della zona: alle prese con cattivi odori legati alla lavorazione del bitume e con il fumo emesso dalla ciminiera del bitumificio, che svetta vicino alle case e a un affollato supermercato.

Il consigliere Fedrighini: Avviata la messa in mora

Dopo l'ennesima segnalazione da parte dei cittadini, nell'impianto sono intervenuti i tecnici dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), che hanno effettuato alcune analisi. Il referto ufficiale non è ancora stato prodotto ma, secondo quanto risulta al consigliere comunale di Milano Progressista Enrico Fedrighini, sarebbero stati riscontrati dei problemi: "Da quanto ho saputo la verifica che Arpa ha fatto non solo nei dintorni, ma anche all'interno ha riscontrato che c'erano problemi nella fase di emissione dei fumi prodotti dalla lavorazione del bitume". "L'azienda deve rispettare degli standard per quanto riguarda le procedure di lavorazione e le emissioni sull'ambiente circostante – ha aggiunto Fedrighini -. Ci sono norme che rispetto a mezzo secolo fa si sono evolute e bisogna stare al passo con queste norme che prima non esistevano e adesso pongono vincoli ben precisi soprattutto per queste attività. Se uno non rispetta questi vincoli deve essere messo in mora. L'azione che ho fatto è proprio per iniziare, dopo ripetute segnalazioni che mi sono arrivate da parte degli abitanti, una messa in mora formale".

È stato sbagliato far costruire case senza prevedere il trasferimento dell'impianto

Su come sia stato possibile che delle case venissero costruite attorno a un bitumificio, il consigliere ha le idee chiare: "Le autorizzazioni (all'impianto, ndr) sono state date quando intorno non sorgeva nulla. In seguito è stata sbagliata non tanto la concessione a costruire, ma sono stati sbagliati i piani urbanistici che hanno previsto la possibilità di costruire senza contestualmente prevedere lo smantellamento e il trasferimento di quella attività insalubre". Una volta ricevuti i dati ufficiali – oltre alle molestie olfattive, Arpa inizierà un monitoraggio con centraline per capire se siano state immesse nell'aria sostanze inquinanti – si potrà agire a più livelli con Comune, Città Metropolitana, Regione, la stessa Arpa e Ats (Agenzia per la tutela della salute): in prospettiva, per Fedrighini è possibile pensare che il bitumificio potrebbe essere trasferito altrove.

La svolta nella vicenda: il bitumificio chiuderà a breve

La "battaglia" del consigliere Fedrighini sulla questione Guzzetti potrebbe però terminare presto, con un piccolo colpo di scena. Stando a quanto risulta a Fanpage.it, infatti, la Bitumati Guzzetti potrebbe chiudere a breve. Fonti interne all'azienda riferiscono che sarebbe "già in programma una chiusura a breve termine" dello stabilimento in via Gallarate. Nessuno spostamento, dunque, ma la definitiva cessazione dell'attività sorta nel Dopoguerra, con eventuali ripercussioni – non precisate – a livello occupazionale. L'annunciata chiusura, spiegano dall'azienda, "era già stata prevista" prima delle proteste dei cittadini, bollate come "ridicole": "Il problema ambientale non esiste in quanto noi tutti gli anni presentiamo le analisi e siamo entro i limiti". L'azienda conferma anche la recente ispezione da parte dei tecnici Arpa, che però "non sanno cosa farci fare perché siamo in regola con tutto". Il referto atteso a breve servirà a capire se davvero sia così o se invece siano state riscontrate irregolarità: ma in ogni caso per i residenti della zona il problema rappresentato dalla presenza del bitumificio potrebbe presto risolversi in maniera definitiva.

281 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views