Caso mense scolastiche a Lodi, il ministro Bussetti: “Non strumentalizzare i bambini”

Anche il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti interviene sul caso delle mense scolastiche a Lodi, diventate di fatto inaccessibili per molti bambini figli di famiglie extracomunitarie a causa del nuovo regolamento voluto dalla giunta a guida leghista: "Non bisogna mai strumentalizzare i bambini per fini particolari – ha detto il titolare del dicastero all'Istruzione nel corso della trasmissione radiofonica ‘Un giorno da pecora' – Spero nella sensibilità degli amministratori locali: che trovino in fretta una soluzione non mettendo in difficoltà questi ragazzi". Il caso è esploso con l'inizio dell'anno scolastico: il nuovo regolamento sull'accesso a tariffe agevolate ad alcuni servizi accessori alla scuola (come le mense e gli scuolabus) voluto dalla giunta guidata dalla sindaca leghista Sara Casanova, ha introdotto l'obbligo, per le famiglie extracomunitarie, di produrre una documentazione sui propri redditi e proprietà stilata dai Paesi di provenienza. Non basta più l'autocertificazione, come avveniva negli scorsi anni e come avviene tutt'ora per le famiglie italiane. Il problema è che molti dei Paesi d'origine di questi nuclei famigliari, per difficoltà burocratiche, non sono in grado di rilasciare tali documentazioni. Il risultato è che famiglie a basso reddito, non potendo produrre i documenti necessari, si sono ritrovate quest'anno a dover pagare le massime tariffe previste. Di conseguenza, non potendoselo permettere, dopo aver lasciato per qualche giorno i propri figli a casa in segno di protesta li hanno mandati a scuola, ma con panini da casa. I bimbi stranieri si sono così trovati loro malgrado vittime di una discriminazione: da un lato ci sono i compagni italiani (anche con lo stesso reddito) che mangiano a mensa, dall'altro loro con i loro pasti da casa.
Il caso ha scatenato molte polemiche: la scorsa settimana degli hacker hanno oscurato il sito della Provincia di Lodi contro la sindaca Casanova, che per questo attacco ha ricevuto solidarietà bipartisan. Più concreto l'aiuto alle famiglie straniere dato da un'associazione che si è costituita pochi giorni fa, il Coordinamento uguali doveri: ha lanciato una raccolta fondi su un conto corrente alla quale chiunque può partecipare. La causale racchiude il senso dell'iniziativa: "Tutti i bambini sono uguali". La promotrice dell'iniziativa, Michela Sfondrini, ha spiegato: "I soldi raccolti andranno a coprire la differenza fra la tariffa che i genitori non comunitari hanno pagato prima dell’entrata in vigore del Regolamento e la tariffa massima oggi richiesta".