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Caso Bozzoli, perquisite le case del fratello dell’imprenditore scomparso e dei nipoti

Le abitazioni del fratello e dei nipoti di Mario Bozzoli, imprenditore scomparso lo scorso 8 ottobre a Marcheno (Brescia), sono state perquisite dagli inquirenti che indagano sul caso. Il centro delle ricerche resta comunque la fonderia: è lì che un team andrà in cerca degli eventuali resti biologici del corpo dell’imprenditore, nell’ipotesi che qualcuno lo abbia ucciso e abbia gettato il cadavere in uno dei forni.
A cura di Francesco Loiacono
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A sedici giorni dalla scomparsa di Mario Bozzoli, imprenditore di Marcheno (Brescia), di cui si sono perse le tracce lo scorso 8 ottobre, la direzione che sembrano aver preso le indagini è chiara: "Omicidio con distruzione di cadavere, consumato all’interno della fabbrica", dice secondo quanto riporta il Corriere della sera il procuratore Tommaso Buonanno. Nel fascicolo d'inchiesta – in cui il caso compare come sequestro di persona – al momento non ci sono indagati, anche se tutto lascia pensare che gli inquirenti stiano seguendo con particolare determinazione la pista degli screzi in famiglia tra Mario, da una parte, e il fratello Adelio con i suoi due figli dall'altra. Negli scorsi giorni nelle abitazioni dei tre sarebbero state effettuate perquisizioni, sul cui esito non è però trapelato nulla. Si tratta dell'unica vera novità sul fronte investigativo, assieme al giallo sulla possibile presenza – ipotizzata da Adelio Bozzoli – di un quarto operaio in fabbrica il giorno della scomparsa dell'imprenditore: oltre a Giuseppe Ghirardini – trovato morto domenica scorsa a Ponte di Legno in circostanze misteriose -, Oscar Maggi e Abu, ci sarebbe stato anche un altro operaio extracomunitario, Carens.

Gli inquirenti puntano sugli screzi in famiglia, ma il fratello si difende: "Innocente"

Gli screzi e il clima teso nella fonderia Bozzoli srl, gestita dai due fratelli al 50 per cento, erano stati d'altronde messi nero su bianco nella denuncia della moglie dell'imprenditore, poi finita in pasto ai mezzi di informazione e la cui pubblicazione ha portato alla rinuncia all'incarico da parte dell'avvocato Patrizia Scalvi, che assisteva proprio la moglie di Mario Bozzoli. Il fratello dell'imprenditore scomparso, ha però ribadito l'innocenza sua e dei suoi figli, spiegando anche che l'avviamento della nuova attività che i tre avevano intenzione di aprire a Bedizzole era stato rinviato per affrontare la crisi tutti assieme, anche con l'aiuto di Mario. E anche nel paese in cui risiede il maggiore dei due nipoti di Mario Bozzoli, in tanti si dicono convinti che il ragazzo, 36enne con moglie e due figli, non c'entri niente in questa storia.

La fonderia al centro delle indagini

Di certo, in questo giallo che al momento vede una persona scomparsa e un'altra, l'operaio della fonderia Giuseppe Ghirardini, trovata morta domenica scorsa in circostanze ancora misteriose, c'è la centralità della ditta, la Bozzoli srl: è lì che Mario è stato visto per l'ultima volta, è lì che sono stati trovati i suoi abiti "civili" e la sua auto. Ed è lì che gli inquirenti stanno cercando tracce dell'imprenditore, nei prodotti di lavorazione e di scarto della fonderia. Un lavoro lungo e complesso, portato avanti da un team che comprende l'anatomopatologo Cristina Cattaneo e il chimico Cesare Cibaldi, che analizzeranno uno ad uno i lingotti d'ottone sfornati dalla fonderia e i sacchi con le scorie.

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