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Caso Bozzoli, lascia l’avvocato della famiglia: “Da incoscienti la fuga di notizie”

L’avvocato della famiglia di Mario Bozzoli, imprenditore scomparso a Marcheno (Brescia) ormai 16 giorni fa, ha lasciato il suo incarico. Motivo: la fuga di notizie sul contenuto della denuncia fatta dalla moglie di Bozzoli agli inquirenti, nella quale si puntava il dito sugli screzi tra l’imprenditore e il fratello e i suoi due figli. Per l’avvocato la diffusione della denuncia può “compromettere gravemente lo svolgimento delle indagini”.
A cura di Francesco Loiacono
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La fonderia di Marcheno (Brescia) dove è scomparso l'imprenditore Mario Bozzoli (LaPresse)
La fonderia di Marcheno (Brescia) dove è scomparso l'imprenditore Mario Bozzoli (LaPresse)

Nuovo colpo di scena nella vicenda della scomparsa dell'imprenditore Mario Bozzoli. L'avvocato che rappresenta la moglie e i figli dell'uomo, Patrizia Scalvi, ha infatti deciso di rimettere il suo incarico e non seguire più il caso. La decisione arriva all'indomani della diffusione sui mezzi di informazione della denuncia presentata dalla moglie di Bozzoli agli inquirenti, che conteneva precisi sospetti sul clima creatosi all'interno della fonderia tra Mario, da una parte, e suo fratello Adelio e i suoi due figli dall'altra. "Non ritengo di restare all'interno di un sistema che non riesce neppure a salvaguardare la riservatezza di informazioni delicatissime, rischiando di compromettere gravemente anche lo svolgimento delle indagini", ha spiegato l'avvocato Scalvi che ha parlato poi della fuga di notizie come di un atto "deplorevole e incosciente" che "non mira sicuramente all'accertamento della verità".

La fuga di notizia era stata criticata anche dagli inquirenti

Dopo che il settimanale Giallo era venuto in possesso della denuncia, pubblicandola (poi ripreso anche da altri giornali), dagli inquirenti era trapelato tutto il fastidio per un gesto che potrebbe complicare, non poco, le indagini sulla scomparsa dell'imprenditore, visto l'ultima volta nella fonderia di Marcheno, in provincia di Brescia, ormai 16 giorni fa. Il gesto dell'avvocato sembra in qualche modo confermare la convinzione degli inquirenti: adesso, chi potrebbe essere implicato in qualche modo nel mistero della scomparsa di Bozzoli, forse legato a filo doppio con la morte di uno degli operai della Bozzoli srl, Giuseppe Ghirardini, difficilmente farà un passo falso.

Le indagini, in ogni caso, procedono: ci vorrà del tempo, però, prima di poter affermare con sicurezza se ci siano tracce di corpi estranei nei prodotti di lavorazione e scarto della fonderia – nell'ipotesi che il corpo dell'imprenditore sia finito in uno dei forni della fabbrica -, e quali siano con certezza le cause che hanno portato alla morte di Ghirardini, trovato cadavere domenica scorsa tra i boschi di Ponte di Legno, senza apparenti segni di violenza sul corpo.

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