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Caso Bozzoli, morto il dipendente dell’imprenditore sparito: forse un malore

Il corpo senza vita di Giuseppe Ghirardini, l’operaio bresciano di 50 anni scomparso da mercoledì, è stato trovato nei boschi del Bresciano. Ghirardini è morto forse a causa di un malore. L’uomo era dipendente della fonderia di proprietà di Mario Bozzoli, imprenditore di Marcheno del quale a sua volta non si hanno più notizie da oltre una settimana.
A cura di Francesco Loiacono
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L'operaio trovato morto, Giuseppe Ghirardini (Facebook)
L'operaio trovato morto, Giuseppe Ghirardini (Facebook)

Il corpo senza vita di Giuseppe Ghirardini, l’operaio bresciano di 50 anni scomparso da mercoledì, è stato trovato domenica pomeriggio nei boschi del Bresciano. A ucciderlo potrebbe essere stato un malore, come affermato dal sindaco di Marcheno dopo che inizialmente era circolata l'ipotesi che a ucciderlo fosse stato un colpo d'arma da fuoco. Il cadavere di Ghirardini era sulle rive di un torrente nella zona poco distante a dove mercoledì pomeriggio aveva abbandonato la sua auto, vicino a Ponte di Legno. La Suzuki Vitara dell'operaio, analizzata accuratamente dalla scientifica, era regolarmente chiusa a chiave dall'esterno. Ghirardini era dipendente della fonderia di proprietà di Mario Bozzoli, imprenditore di Marcheno, in provincia di Brescia, del quale a sua volta non si hanno più notizie da più di una settimana. Proprio il dipendente trovato morto domenica era stato uno degli ultimi a vedere Bozzoli, sparito dopo una telefonata fatta giovedì sera nella quale diceva alla moglie che avrebbe tardato per cena.

Una doppia sparizione avvolta nel mistero

Il ritrovamento del corpo di Ghirardini aggiunge un'ulteriore ombra di mistero sul caso della scomparsa dell'imprenditore. Le due vicende sembrano legate al momento però solo da alcuni dettagli, tutti da verificare. In particolare, lo scorso mercoledì, giorno della sparizione dell'operaio, quest'ultimo si sarebbe dovuto presentare ai carabinieri per essere ascoltato in merito alla scomparsa di Bozzoli. Ma, adducendo come scusa una battuta di caccia in realtà mai fatta, l'uomo avrebbe fatto perdere le sue tracce. Il cellulare di Ghirardini era stato agganciato un'ultima volta al Passo Crocedomini, circa 8o chilometri dal luogo nel quale la sua auto è stata ritrovata, e da dove domenica mattina sono riprese le ricerche. Ricerche che hanno restituito un cadavere e molti interrogativi in più ai quali gli inquirenti dovranno cercare di rispondere.

Il post su Facebook e il fornitore spagnolo

Uno riguarda il senso dell'ultimo post lasciato su Facebook dall'operaio: una frase, "Guardati le spalle", che suona sibillina alla luce degli ultimi avvenimenti. Un altro riguarda quello relativo a un fornitore spagnolo della fonderia Bozzoli, che avrebbe dovuto presentarsi in azienda alle 19 di giovedì 8 ottobre – giorno della scomparsa di Bozzoli -, ma a cui era stato chiesto di posticipare di un paio d'ore l'incontro. Dell'imprenditore Mario Bozzoli, intanto, continua a non esserci traccia: le ricerche per trovarlo sono state interrotte giovedì 15 ottobre dopo aver scandagliato tutti i luoghi nei quali Bozzoli avrebbe potuto trovarsi.

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