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Caos multe, Federconsumatori: “Cittadini ingannati”. Il caso passa in Procura

Prosegue il multa-gate a Milano: dopo le polemiche sui tempi di notifica, adesso sarà la Procura a decidere se avviare o meno un’inchiesta penale nei confronti di Palazzo Marino. Secondo l’esposto di Federconsumatori, i cittadini sono stati “indotti in uno stato di totale impotenza al pagamento delle somme”.
A cura di Federica Gullace
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Proseguono ininterrottamente le proteste di centinaia di automobilisti che, lo scorso novembre, contestarono le multe notificate in tempi troppo lunghi dal Comune di Milano. Dopo le dichiarazioni dell’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, il quale spiegò la problematica legata ai tempi di notifica delle sanzioni, allo Sportello unico della Polizia Locale di via Friuli, a Milano, ormai regna il caos. Adesso toccherà alla Procura decidere se avviare o meno un'inchiesta penale, a seconda degli errori commessi dal Comune di Milano nel notificare le 700mila multe arretrate. Il tutto è partito dall'esposto dell’associazione Federconsumatori, nel quale venivano segnalate le "gravi irregolarità" nella riscossione dei vecchi verbali commesse dall’amministrazione al subentrare di Equitalia. I cittadini, secondo l'associazione, furono "indotti in uno stato di totale impotenza al pagamento delle somme", anche nel caso in cui non fossero realmente dovute. Secondo l’esposto migliaia, infatti, i casi in cui "gli avvisi bonari/solleciti di pagamento" che sono stati "recapitati in modo indiscriminato e senza un effettivo accertamento sulla circostanza se gli importi indicati siano stati corrisposti o meno dai destinatari".

Sarà la Procura a valutare la responsabilità per danno

Per questo, dopo il caos delle ultime settimane, che ha visto un’affluenza negli uffici dei vigili di via Friuli di oltre 700 persone al giorno, il dirigente del sindacato di polizia locale Suplm, Sergio Buzzea, ha così dichiarato: "Un’emergenza a cui il Comune sembra non trovare soluzioni. Da mesi chiediamo, inascoltati, l’aumento del personale oltre a uno studio più attento delle modalità e dei tempi di spedizione degli avvisi". Così, l’appello di Gianclemente Benenti, legale di Federconsumatori: "Chiediamo alla Procura di valutare le responsabilità per il danno, in termini di tempo e denaro, che i cittadini hanno subito a causa degli avvisi inviati dal Comune, sbagliati nella sostanza e nella forma".

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