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Calcio, Erion ucciso a 20 anni dal cugino per 50 euro: “Avevo assunto cocaina, ero nel panico”

Rimarrà in carcere Musli Morina arrestato dai carabinieri di Treviglio per l’omicidio del cugino, Erion, 20enne di origine kosovara colpito alla testa e poi gettato nel naviglio a Calcio, nella Bassa Bergamasca: l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite nata per un debito di 50 euro contratto dall’assassino.
A cura di Chiara Ammendola
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Erion Morina
Erion Morina

Colpito con un bicchiere di vetro alla testa e al fianco e poi gettato nel Naviglio dove è morto annegato: potrebbero concludersi così le indagini sulla morte di Erion Morina, il 20enne trovato morto a Calcio, nella Bassa Bergamasca lo scorso venerdì. A ucciderlo il cugino, Musli Morina, che dopo aver trascorso la serata con lui in un bar poco distante da dove poi è avvenuto l'omicidio lo ha colpito e infine trascinato per circa 30 metri prima di gettarne il corpo, ancora in vita, nel corso d'acqua.

Musli Morina rimarrà in carcere: convalidato l'arresto

A scatenare la furia omicida di Musli un banale litigio iniziato per un prestito che la vittima aveva fatto al suo assassino: 50 o 100 euro, non è ancora chiaro, che ora però voleva indietro. Ma su questo i carabinieri stanno ancora indagando: ciò che invece appare certa è la dinamica ricostruita grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Sono quasi le 2 di notte quando Musli lo colpisce con un bicchiere portato via proprio dal bar dove avevano passato la serata fino a quel momento, prima alla testa e poi al fianco. Ferite tali da far perdere alla vittima tanto, troppo sangue: Erion sviene e Musli decide di liberarsi del cadavere. In realtà il 20enne ha solo perso i sensi: sarà fatale quel tuffo nel naviglio dove morirà annegato. Domattina verrà effettuata l'autopsia sul suo corpo che chiarirà o meno quanto ipotizzato dal medico legale in prima analisi.

Avevamo assunto cocaina e abbiamo iniziato a litigare

"Abbiamo iniziato a discutere nel bar, poi abbiamo continuato una volta fuori – ha detto durante l'interrogatorio col giudice Musli Morina – avevamo assunto entrambi cocaina, poi l'ho colpito e sono andato nel panico". Intanto Musli, coetaneo della vittima, e anch'egli di origine kosovara, rimarrà in carcere così come disposto dal giudice per le indagini preliminari Massimiliano Magliacani che ha convalidato l'arresto disposto dal pm Silvia Marchina.

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