Bus in fiamme, la lettera dei carabinieri ai colleghi che hanno salvato 51 bimbi: “Supereroi”
All'indomani della strage sfiorata sul bus pieno di bambini a San Donato Milanese, vicino Milano, i carabinieri di tutta Italia hanno voluto scrivere una lettera per ringraziare i loro colleghi "eroi" che, grazie al coraggio e alla professionalità, hanno evitato una tragedia di proporzioni enormi, salvando la vita ai 51 bambini e tre accompagnatori a bordo del mezzo: "Nel giorno in cui nasce la primavera, festeggiamo cinquantuno bambini tornati a casa. Cinquantuno bambini, la primavera della vita", si legge in un messaggio apparso oggi, 21 marzo, sulla pagina Facebook ufficiale dell'Arma.
Nessuno si è fatto male, perché le vite si salvano tutte
"È stato tutto molto semplice, tutto come mille altre volte: una richiesta di soccorso, l’allerta della Centrale, l’intervento. È stato straordinario – prosegue la lettera – Voi in pochi, di fronte a un autobus impazzito che vi speronava, a una minaccia terribile e mortale, alle fiamme che già divoravano le lamiere. Avete vinto. Nessuno si è fatto male, nemmeno chi di quell’orrore era stato l’artefice – sottolineano i militari dell'Arma a proposito dell'arresto del presunto stragista, il 47enne Ousseynou Sy – Perché le vite si salvano tutte. Siete stati gli angeli della strada, i supereroi che volano fra i grattacieli proteggendo la metropoli, l’argine contro la follia".
Il ringraziamento dei colleghi ai carabinieri eroi di San Donato Milanese
La conclusione della lettera è un ringraziamento da parte dei 110mila carabinieri ai loro colleghi della compagnia di San Donato Milanese che, allertati da alcuni bambini a bordo dell'autobus dirottato, a loro volta eroici nel loro coraggio, hanno sventato in maniera spettacolare ed efficace quella che poteva essere un'orrenda strage: "Noi in tanti, 110 mila, che di fronte a tanto abbiamo solo una parola. Grazie. Grazie per averci resi orgogliosi della nostra uniforme. Per aver ricordato chi sono i Carabinieri, che cosa fanno da più di due secoli. Sono quelli che corrono verso il pericolo laddove l’istinto umano è fuggirne. Quelli che vedono in ogni bambino un figlio, in ogni donna una sorella, in ogni anziano un genitore. Grazie perché domani sarete di nuovo sulla strada. Correndo alla prossima chiamata, pensando che in fondo non avete fatto che il vostro dovere".