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Autista dà fuoco a un bus pieno di studenti

Bus dirottato a San Donato, Ousseynou Sy rinuncia allo sconto di pena: no al rito abbreviato

Ousseynou Sy, l’autista che il 20 marzo ha tenuto in ostaggio 50 studenti, due insegnanti e una bidella e ha dato fuoco al mezzo a San Donato Milanese, non ha chiesto il rito abbreviato, rinunciando così allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Il 47enne, accusato di strage aggravata dalle finalità terroristiche e sequestro di persona aggravato, ma anche di incendio, resistenza e lesioni, rischia oltre 20 anni di carcere. Il processo inizierà il 18 settembre davanti alla Corte d’Assise di Milano.
A cura di Simone Gorla
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Ousseynou Sy ha scelto di rinunciare allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. L'autista di autobus che il 20 marzo ha tenuto in ostaggio 50 studenti, due insegnanti e una bidella e ha dato fuoco al mezzo, a San Donato Milanese, non ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato e non potrà beneficiare dello sconto di pena. Il 47enne, accusato di strage aggravata dalle finalità terroristiche e sequestro di persona aggravato, rischia così oltre 20 anni di carcere. Il processo inizierà il 18 settembre davanti alla Corte d'Assise di Milano.

Bus dirottato, la procura di Milano ha chiesto il rito immediato per Sy

A giugno il pubblico ministero Luca Poniz e il procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili avevano chiesto per Sy il processo con rito immediato. L'uomo, con cittadinanza italiana ma di origini senegalesi, deve rispondere anche di incendio, resistenza e lesioni ai danni dei 17 bambini che, nel corso del dirottamento, hanno riportato ferite e anche traumi per la "violenza emotiva". Secondo gli inquirenti il piano dell'autista prevedeva una strage all'aeroporto di Milano Linate, con l'obiettivo di creare il panico e condizionare le politiche su immigrazione e accoglienza.

La strage a Linate e il video proclama

La principale prova del progetto criminale di Sy è, secondo gli inquirenti, il video proclama di 37 minuti che Sy caricò sul proprio canale Youtube (anche se non venne mai pubblicato per motivi tecnici), nel quale il 47enne esaltava il panafricanesimo ed esortava a combattere i governi corrotti e a criticare le politiche europee. Il video non è mai stato diffuso dagli inquirenti per rischio di emulazione e odio. Nell'interrogatorio che si è svolto lo scorso 10 giugno nel carcere di San Vittore, Sy ha affermato che non era sua intenzione fare del male a nessuno. Il suo, ha detto, voleva essere solo un gesto eclatante per attirare l'attenzione.

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