Buoni spesa per cittadini in difficoltà per il Coronavirus, a Milano 7,3 milioni: “Irriguardoso”
Sette milioni e 279mila euro circa. Questa l'entità dei fondi che il governo, tramite un'ordinanza della Protezione civile, ha messo a disposizione del Comune di Milano per sostenere i suoi cittadini indigenti di fronte all'emergenza Coronavirus. Una somma che per l'assessore al Bilancio Roberto Tasca è "irriguardosa": "La Lombardia e le città del Nord sono quelle più colpite e sono anche quelle che riceveranno meno – ha detto Tasca in un'intervista al quotidiano "La Repubblica" -. Non capisco perché i Comuni più virtuosi debbano essere sempre penalizzati. Per Milano stiamo parlando di 7,3 milioni, 5 euro ad abitante".
L'assessore Tasca: I criteri non c'entrano niente con la portata dell'emergenza
Nello specifico, i soldi messi a disposizione di Palazzo Marino sono 7.279.992 euro. Secondo quanto aveva affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sabato, durante la conferenza in cui aveva annunciato il provvedimento che prevede un totale di 400 milioni di euro a disposizione dei circa 8000 Comuni italiani, questi fondi dovranno essere distribuiti alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa, sotto forma di buoni spesa o pacchi alimentari. Non si può dunque fare il calcolo per persona fatto da Tasca (e ancora prima da Matteo Salvini), anche se l'assessore critica i criteri utilizzati per distribuire questo tesoretto, cioè il numero di abitanti e quello dei bisognosi, che secondo Tasca "non c'entrano niente con la portata dell'emergenza coronavirus".
Subito dopo l'annuncio del presidente Conte, il sindaco di Milano Beppe Sala aveva affermato di non sapere quanti soldi sarebbero arrivati alla città, ma che in ogni caso sarebbero stati distribuiti subito, anche se non è ancora chiaro con quali modalità. Una volta che la cifra è stata messa nero su bianco è stato l'assessore al Bilancio a muovere accuse al governo, criticando anche la mossa, stabilita nell'ennesimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm), di anticipare ai Comuni anche parte (4,3 miliardi) del fondo di solidarietà comunale: "Ci anticipano dei soldi nostri – ha detto Tasca alla Repubblica -. Anche qui, arriveranno 13 milioni, ma più avanti lo Stato chiederà comunque il contributo che versiamo per tutti e che vale 130 milioni".