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Brescia, rifiuta il matrimonio combinato: 18enne pakistana tolta alla famiglia

La Questura di Brescia ha tolto alla famiglia una ragazza pakistana di 18 anni, affidandola a una struttura protetta: la ragazza avrebbe rifiutato un matrimonio combinato impostole dai genitori. È stata la stessa ragazza a raccontare tutto alle forze dell’ordine, facendo scattare le indagini della procura del comune lombardo.
A cura di Valerio Papadia
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È stata tolta all'affidamento della famiglia per paura che potessero esserci ripercussioni. È la storia di una ragazza pakistana di 18 anni che, secondo quanto riporta il Giornale di Brescia, avrebbe rifiutato un matrimonio combinato impostole dai genitori. La Questura di Brescia, allora, ha disposto che la ragazza fosse allontanata da casa, affidandola a una struttura protetta. È stata la stessa 18enne a raccontare tutto alle forze dell'ordine, dichiarando che il padre, non accettando il suo stile di vita occidentale, l'aveva promessa in sposa ad un uomo che la ragazza nemmeno conosceva: così, la Divisione Anticrimine della Questura di Brescia ha deciso, per paura che la 18enne fosse costretta a tornare in Pakistan. La Procura bresciana, intanto, sta svolgendo indagini sulla condotta del padre della ragazza.

La storia di Sana Cheema

Un caso che ricorda molto quello di Sana Cheema, purtroppo finito in tragedia. La ragazza, 25 anni, anche lei originaria del Pakistan e anche lei residente a Brescia da anni, non voleva vivere secondo i dettami imposti dalla famiglia; anzi, si era innamorata di un ragazzo italiano ed era intenzionata a sposarlo. Tornata in Patria per far visita ad alcuni parenti, Sana è stata uccisa dal padre e dal fratello, che non accettavano la vita da occidentale della ragazza.

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