Bimba abusata a Milano: l’uomo fermato adescava le sue giovani vittime con peluche

Adescava le sue giovani vittime con peluche e pupazzi, che teneva in bella mostra in auto. Emergono ulteriori particolari sul passato di S.M., l'uomo fermato oggi con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una bambina di appena sei anni. La piccola, abusata nel cortile di un palazzo in via Bramante a Milano lo scorso 11 settembre, non sarebbe stata l'unica vittima dell'uomo: già nel 2012 S.M., di nazionalità italiana, era stato infatti arrestato per alcune molestie sessuali sempre su ragazzine minorenni, avvenute tra Milano e Lodi. Nelle indagini dell'epoca emerse che l'uomo adescava ragazzine fuori da scuole e oratori: le convinceva a salire sulla sua auto, dove erano in bella mostra diversi giocattoli, e poi chiedeva loro prestazioni sessuali promettendo a volte soldi in cambio.

Ieri era stato diffuso l'identikit del presunto violentatore

L'uomo è adesso in stato di fermo. Decisive, nelle indagini della squadra mobile coordinate dal pubblico ministero Gianluca Prisco, sarebbero state le segnalazioni di diversi cittadini. Ieri, infatti, dopo quasi un mese di ricerche, la questura aveva deciso di diffondere un identikit del principale sospettato della violenza, che era stato ripreso da alcune telecamere presenti nella zona, la Chinatown milanese. Le immagini e la descrizione dell'uomo hanno permesso agli investigatori di fermare il sospettato, che sarebbe proprio l'uomo delle foto e dei video. Prima di lui, nella serata di ieri, un'altra persona era stata fermata, ma poi rilasciata.

Il racconto della bambina abusata

La violenza sessuale per cui l'uomo è accusato è stata compiuta lo scorso 11 settembre, in pieno giorno. L'uomo aveva trascinato una bimba di sei anni, di nazionalità cinese, nell'androne di un palazzo in via Bramante, spingendola verso un luogo più appartato: "Mi ha detto ‘andiamo' ma io non volevo. Non lo conoscevo. Allora mi ha preso per una spalla, mi faceva male. Mi ha fatto entrare in un portone, non di casa mia, ma in un palazzo vicino. E continuava a spingermi, fino a un cortile ". Le urla della bimba lo hanno fortunatamente messo in fuga prima che potesse portare a termine lo stupro.