792 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Bergamo, l’incredibile errore dell’Ats: chiamano per far sottoporre al tampone persone già morte

Nella Bergamasca in diverse circostanze la locale Agenzia per la tutela della salute ha cercato di contattare alcune persone positive al Covid per farle sottoporre al tampone di controllo quando però queste erano già decedute. A ricevere le telefonate sono state le famiglie dei defunti, sconcertate per l’errore.
A cura di Francesco Loiacono
792 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Arrivano dalla provincia di Bergamo, una delle più colpite dall'emergenza Coronavirus, le ennesime dimostrazioni di come lo "tzunami" che ha travolto in modo particolare la Lombardia abbia causato caos nel sistema sanitario, portando alla luce diverse falle e criticità. A raccontare la vicenda è l'edizione bergamasca del "Corriere della sera": in diversi casi la locale Agenzia per la tutela della salute (l'Ats, ex Asl) avrebbe cercato di contattare alcune persone positive al Covid per farle sottoporre al tampone di controllo quando però queste erano già decedute.

Gli episodi segnalati

Almeno due gli episodi raccontati dal Corsera. Uno è avvenuto a Fiorano al Serio: lo scorso 20 aprile l'Ats ha chiamato la famiglia Fantoni per comunicare che il 77enne Silvano, deceduto il 18 marzo dopo un brevissimo ricovero e dopo essere risultato positivo al coronavirus, avrebbe dovuto sottoporsi al secondo tampone di controllo. Sconcertati, i famigliari hanno dovuto comunicare che il loro caro era morto più di un mese prima, e ne hanno approfittato per chiedere di essere loro stessi sottoposti al tampone, ricevendo però una risposta negativa. Stessa sorte è toccata a una famiglia bergamasca, che ha preferito restare anomima: il padre di famiglia, un 66enne, è morto lo scorso 1 aprile dopo essersi ammalato ai primi di marzo ed essere risultato ufficialmente positivo al Covid l'8 marzo, dopo il primo tampone. Il 21 aprile però la famiglia ha ricevuto la telefonata da parte dell'Ats, che chiedeva di effettuare il tampone di controllo al 66enne ormai defunto.

Le spiegazioni dell'Ats: anche i deceduti indicati come dimessi

L'Ats ha chiarito che l'errore è dovuto al fatto che le Aziende socio sanitarie territoriale e le altre strutture di ricovero inviano file dove nei nominativi dei pazienti dimessi sono inclusi anche coloro che sono deceduti, e di fatto dunque escono dalle strutture, senza però indicare che sono defunti. Una stortura che ha richiesto una procedura ad hoc, incrociando questo database con un'altra lista che comprende solo i decessi. Specie nel momento iniziale della pandemia, hanno comunicato da Ats, quando la mole di dati era notevole, ciò ha causato qualche errore, facendo partire così quelel chiamate che sicuramente saranno state ulteriori ferite nell'animo di persone già duramente colpite dalla tragedia causata dal virus.

792 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views