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Attacchi a Mattarella, il prefetto di Milano: “Le foto del Capo dello Stato sono tornate al loro posto”

Le foto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che alcuni sindaci leghisti del Milanese e della Brianza avevano rimosso in segno di protesta, sono tornate al loro posto. Lo ha affermato il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese. A scatenare la protesta era stata la decisione di Mattarella di non accettare il nome dell’economista Paolo Savona come ministro dell’Economia nell’ipotetico governo Conte, sostenuto da Lega e M5s.
A cura di Francesco Loiacono
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Le foto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono tornate al loro posto. Lo ha confermato il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, intervenendo a margine della cerimonia in cui sono state conferite le onorificenze della Repubblica. Il "caso" delle foto rimosse da alcuni uffici dei sindaci del Milanese e della Brianza era scoppiato negli scorsi giorni, nel momento forse più grave (almeno finora) della crisi istituzionale in atto per la formazione del governo. A scatenare la reazione di alcuni primi cittadini leghisti era stata la decisione di Mattarella di rifiutare il nome dell'economista Paolo Savona come ministro dell'Economia, proposto nell'ambito dell'ipotetico governo di Giuseppe Conte, con la regia di MoVimento 5 stelle e Lega. La scelta del Capo dello Stato aveva provocato di fatto la rinuncia all'incarico da parte di Conte, scatenando le critiche di M5s e Carroccio: da una parte erano arrivate richieste di impeachment (la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica), che adesso sembrano essere state superate. Dall'altra erano arrivate invece due proteste eclatanti, entrambe suggerite dal segretario della Lega lombarda e deputato Paolo Grimoldi: prima la richiesta ai sindaci lombardi del Carroccio di rimuovere le foto del Capo dello Stato dai loro uffici, poi quella a tutti gli elettori leghisti di inviare al Quirinale le proprie tessere elettorali.

Alcuni sindaci avevano messo in atto la protesta, rimuovendo le foto e provocando, tra gli altri, la reazione del sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva giudicato "vergognoso" il gesto. Adesso, però, in contemporanea con un "raffreddamento" della crisi, la situazione sembra essere tornata alla normalità: "C'e' stato un attimo di disorientamento – ha spiegato il prefetto ai cronisti – ma tutto è tornato nella normalità".

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