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Asili nido gratis a Mantova, il sindaco: “Non sono un parcheggio, ma parte del sistema educativo”

“L’asilo nido è un pezzo del sistema educativo, formativo e di socializzazione di un bimbo. Mantova non li considera un ‘luogo di parcheggio'”. Il sindaco Mattia Palazzi ha spiegato a Fanpage.it le motivazioni di una decisione finora unica in Italia: rendere gratuiti i nidi comunali per tutte le famiglie. “Sarà una misura strutturale”, ha aggiunto il primo cittadino, che risponde così alle critiche di chi parla di una trovata elettorale: “Si tratta del completamento di un percorso partito già tre anni fa, non è che non posso più amministrare per i prossimi sei mesi”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi
Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi

Dal 2020 a Mantova gli asili nido comunali saranno gratuiti per tutti. Lo ha deciso la giunta guidata dal sindaco Pd Mattia Palazzi che già negli scorsi anni aveva avviato un percorso che, nel 2018, grazie allo stanziamento di 250mila euro, aveva consentito al 73 per cento delle famiglie di non pagare la retta per l'asilo. Fanpage.it ha intervistato il primo cittadino mantovano per capire come funzionerà la misura.

Sindaco, da dove è arrivata la decisione di estendere la gratuità a tutte le famiglie?

Intanto per un punto di ragionamento: la valutazione che facciamo è che il nido è una parte del sistema educativo, formativo e di socializzazione di un bimbo. Che la città di Mantova non consideri i nidi un "luogo di parcheggio" è una costante anche negli anni precedenti, e non solo con la mia amministrazione. In questi anni abbiamo fatto gradualmente dei passaggi, siamo arrivati negli ultimi due anni al 73 per cento di famiglie "alleggerite" dalla retta, fino ad arrivare adesso alla gratuità totale. Ci sono però altre questioni.

Quali?

Numerose statistiche dimostrano ad esempio che dove aumenta la frequentazione ai nidi diminuiscono negli anni successivi fenomeni di bullismo, perché il processo di socializzazione di un bimbo e il fatto di venire a contatto con altri bimbi aiuta da questo punto di vista.

Anche il problema della denatalità ha influito sulla vostra decisione? 

Certamente: in tutto il Paese siamo alle prese con tassi di natalità molto bassi e le nostre città invece, al contrario, hanno bisogno di fare di tutto perché si sostengano le politiche di natalità. E infine c'è una questione legata a quello che una volta era il ceto medio: se lei parlasse con famiglie che oggi pagano la retta intera scoprirebbe che non parliamo di straricchi, ma di persone con reddito da lavoro normale, ad esempio un marito e una moglie insegnanti precari con una casa di proprietà di 60 metri quadri. Sono persone normalissime che in questi anni sono state notevolmente indebolite. Con questa ulteriore misura, col passaggio della gratuità dal 73 al 100 per cento delle famiglie, andremo ad agevolare famiglie che non sono miliardarie, tutt'altro.

Da quando partirà la misura?

In primo luogo sarà una misura strutturale, non una tantum, quindi a partire dal prossimo anno e per gli anni a venire. Negli anni passati anche attraverso le risorse comunali,  eravamo riusciti ad arrivare al 73 per cento: lo abbiamo confermato e abbiamo visto che potevamo arrivare al 100 per cento. Anche perché nel momento in cui parte la misura del governo di fatto non è che si darà la doppia retta a chi non la paga, quindi dal punto di vista delle casse del Comune il peso andrà a diminuire.

Nel 2020 a Mantova ci saranno le Comunali. Qualcuno potrebbe vedere questa vostra decisione come una trovata elettorale. 

Questa è una critica che capisco possa essere fatta, ma non ha fondamento per due motivi. Il primo è che non ci siamo inventati questa misura quest'anno: stiamo finendo un percorso, promosso già tre anni fa con allocazioni sui bilanci 2018 e 2019, non iniziato a parole. Inoltre, essendo una misura per noi strutturale, il problema non sono le elezioni del comune di Mantova: chiunque le vincerà si troverà a dover fare fronte a questa misura. Se poi chi vince le elezioni ritiene che sia sbagliata e vuole rimettere la retta lo potrà fare, ma sarà una sua scelta. Però mi faccia dire un'ulteriore cosa sulla questione…

Dica.

Mancano sei mesi alle elezioni: non credo che per sei mesi debba guardare dal balcone e non fare più atti amministrativi. Anche perché chi conosce come funziona l'amministrazione sa che noi approviamo il bilancio preventivo del 2020 entro questo Natale, quindi i soldi o li metto adesso o non li metto più.

Nel concreto, la misura funzionerà come un rimborso?

Sì, e per questo motivo. Nella vita ci sono anche i furbi: per cui non è che vogliamo azzerare la retta per chi magari iscriverà il bimbo al nido e poi non lo porterà. Quindi il tema della frequenza è necessario. L'intenzione, e su questo i tecnici stanno studiano un regolamento ad hoc che sarà pronto per gennaio 2020 dal momento in cui partono le nuove iscrizioni, non è di avvantaggiare chi iscrive un bimbo al nido, occupando uno spazio, e poi non lo sfrutta. La nostra intenzione è invece di valorizzare ancora di più l'aspetto pedagogico ed educativo dei servizi all'infanzia.

Ha parlato di posti: ai nidi comunali (e non solo a Mantova) non c'è posto per tutti i bambini. Prevedete qualche tipo di agevolazione anche per chi si dovrà rivolgere alle strutture private? 

Già da due anni abbiamo istituito un fondo per ridurre alcune rette per i nidi privati. Perché dobbiamo uscire dalla demagogia: non è che nelle strutture private ci vanno gli straricchi, spesso ci va chi non trova posto nei nidi pubblici. E comunque la retta delle due strutture a Mantova sostanzialmente si avvicina: la retta intera dei nidi comunali pubblici mantovani è intorno ai 500 euro, la retta dei privati va dai 550 ai 580.

Prevede di incrementare anche questo fondo?

Prevediamo tre cose: di proseguire con quel fondo e di avviare un convenzionamento con i nidi privati, perché l'intenzione è di inserirli nel coordinamento pedagogico. Terza cosa: ad oggi abbiamo una lista d'attesa nei nidi comunali che è molto bassa, di 12 posti. Ma qualora sorgesse la necessità cercheremo le risorse per realizzare un nuovo nido.

Mantova potrebbe diventare capofila in Italia sul tema della gratuità dei nidi?

Credo che si debba essere molto onesti nel ragionare sull'Italia: a Mantova il tasso di copertura nel rapporto tra nidi e bimbi è del 33 per cento, più alto rispetto alla media italiana. Al Nord siamo al 27-29 per cento, al Sud è dal 6 al 10, quindi basso. Credo che sia bene che il governo, che sta definendo una politica sui nidi che io condivido, dia i soldi ai Comuni. Perché ci sono intere città o aree nelle quali non ci sono i nidi: in quei casi il provvedimento che azzera le rette non avrebbe senso, ma avrebbe senso invece costruire i nidi. Il Paese è troppo disuguale, quindi credo che, definite le politiche nazionali, le risorse dovrebbero essere poi gestite dai territori. In questo sono autonomista: i sindaci sanno spendere le risorse e sanno cosa serve alle comunità.

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