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Bimbo di due anni ucciso di botte dal padre

Armi, droga e dolce vita: le foto di Aljica Hrustic arrestato per aver ucciso il figlio a Milano

Il divertimento, i soldi, la droga e le armi, ma anche tante foto con i figli. Così si raccontava sui social Aljica Hrustic, 25 anni, l’uomo che ha confessato di aver ucciso di botte il figlio in via Ricciarelli, zona San Siro, a Milano. Agli agenti che lo hanno fermato ha spiegato di aver fatto uso di droga e aver picchiato il bimbo perché non riusciva a dormire. Dal mito della “dolce vita” al fascino della violenza.
A cura di Redazione Milano
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Il mito della "dolce vita", i selfie con gli abiti vistosi, le foto in posa con auto di lusso, con la pistola, con mucchi di soldi e con le bustine di droga per fare festa, ma anche tante immagini con i suoi figli. È la vita raccontata in prima persona sui social network da Aljica Hrustic, 25 anni, l'uomo che ha confessato di aver ucciso il figlio Mehmed, di due anni, nella notte tra martedì e mercoledì a Milano, in via Ricciarelli 22. Con la sua famiglia aveva occupato un alloggio nelle case popolari del quartiere San Siro. Il suo profilo Facebook, che omaggia anche il boss mafioso Totò Riina, è pieno di riferimenti ai piaceri mondani, al divertimento, alla ricchezza e al sesso, ma non mancano nemmeno alcune foto con il Corano.

Ha ucciso il bimbo perché non riusciva a dormire

"Sono stato io, è stato un momento di rabbia non riuscivo a dormire", ha confessato il 25enne che ha poi ammesso di aver fatto uso hashish. "Non è stato in grado di spiegare precisamente cosa gli è venuto in mente in quel momento", ha dichiarato  il capo della Squadra Mobile, Lorenzo Bucossi. Hrustic viene descritto da chi lo conosceva come un uomo irascibile e violento. "Faceva uso di droga e una volta mi ha aggredito", ha raccontato un parente ai giornalisti.

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La chiamata al 112 e la fuga con altre due figlie

Era stato lui, italiano di origine croata, a chiamare la polizia spiegando che il bambino aveva problemi a respirare. Poi è fuggito, portando con se le altre due figlie, e aveva trovato rifugio in un condominio di via Manzano 4, in zona Giambellino. All'arrivo degli agenti, in casa c'era solo la moglie, Silvja Z., in attesa di un altro bambino: un quinto figlio della coppia, il più grande, sarebbe in Croazia. I soccorritori non hanno potuto fare nulla per il bimbo, che era già deceduto per le percosse subite. La madre ha subito accusato il marito ed è stata portata in Questura per essere interrogata. Intanto è scattata la ricerca di Hrustic in tutta la città, che si è conclusa nel pomeriggio, quando l'uomo è stato fermato.

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Ancora da chiarire le cause della morte

La causa della morte del piccolo non è ancora stata del tutto chiarita: secondo una prima valutazione non ci sarebbero ferite "determinanti" e sarà quindi l'autopsia a fare luce sulla causa diretta del decesso. Resta il mistero anche sulla fasciatura ai piedi del bambino nel momento del ritrovamento. Hrustic non ha precedenti per violenza, ma solo per riciclaggio nel 2016. Non sono mai state sporte denunce contro di lui nemmeno dalla moglie, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti per determinare se abbia assistito alle violenze, se abbia provato a fermarlo e cosa sia accaduto tra la morte del piccolo e la chiamata al 112, arrivata circa due ore più tardi.

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