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Anziano ucciso in casa dal figlio a Milano: il cadavere del ragazzo trovato nel fiume Adda

È stato ritrovato nel fiume Adda il cadavere di Alberto Hugo Begatti, figlio del 69enne Guido, trovato morto nel suo appartamento in corso XXII marzo a Milano. Sarebbe stato proprio il ragazzo, 31 anni, a uccidere il padre prima di togliersi la vita.
A cura di Francesco Loiacono
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È stato ritrovato nel fiume Adda il cadavere di Alberto Hugo Begatti, figlio del 69enne Guido, trovato morto nel suo appartamento in corso XXII marzo a Milano. Sarebbe stato proprio il ragazzo, 31 anni, a uccidere il padre prima di togliersi la vita. I sospetti degli investigatori si erano concentrati da subito su di lui. Il 31enne, di origini cilene ma adottato quand'era bambino dal 69enne Guido Begatti e dalla moglie, aveva manifestato in passato tendenze suicide: a 17 anni si era gettato sotto a un treno della metropolitana. Secondo quanto ricostruito finora e in attesa delle autopsie su padre e figlio, il 31enne avrebbe ucciso, strangolandolo, il padre almeno tre settimane fa. Poi avrebbe sigillato la camera da letto dove è stato trovato il cadavere con del silicone, forse per non far diffondere l'odore del corpo in decomposizione.

Il figlio era uscito di casa domenica: la sua auto trovata ieri sull'argine del fiume

Domenica scorsa, prima del ritrovamento del cadavere di Guido Begatti, il figlio era stato visto uscire dal palazzo dai vicini. Martedì mattina il 31enne avrebbe inviato una mail a un veterinario, chiedendo di prendersi cura del suo cane. Proprio il medico ha avvertito la polizia, che arrivata all'appartamento dove vivevano il 69enne e il figlio, ha trovato il cadavere sigillato nella stanza, con una cintura attorno al collo. Subito sono partite le ricerche del ragazzo: la sua auto era stata trovata ieri vicino all'argine del fiume a Rivolta d'Adda, nel Cremonese, lasciando ipotizzare che il 31enne potesse essersi suicidato. Oggi la conferma: si è trattato di un omicidio-suicidio in famiglia, il cui movente dovrà essere scoperto dagli uomini della squadra mobile.

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