Agguato in via Cadore a Milano: Enzo Anghinelli si è svegliato dal coma

Enzo Anghinelli, il 46enne vittima dell'agguato in via Cadore a Milano dello scorso 12 aprile, si è svegliato dal coma. Lo riporta il quotidiano "Il Giorno" che ha chiarito come il quadro clinico del 46enne, seppur ancora critico, stia migliorando. Anghinelli resta ricoverato in prognosi riservata al Policlinico, dove dovrà rimanere ancora almeno due settimane prima di sottoporsi a una lunga riabilitazione. Molto probabilmente dovrà essere operato ancora dai medici che gli hanno salvato la vita dopo che un proiettile gli ha attraversato la testa, entrando da uno zigomo e fuoriuscendo da sopra all'orecchio opposto, sfiorando anche il cervello. Ma, compatibilmente con quello che gli è accaduto, Anghinelli può comunque considerarsi un sopravvissuto, a maggior ragione considerando che già nel 1998, quando aveva solo 25 anni, era scampato a un altro agguato: un killer gli aveva sparato contro tre colpi di pistola, di cui uno gli aveva sfiorato il cuore.
Da allora Anghinelli "l'immortale" viveva con un proiettile incastrato dietro il cuore. Lo scorso 12 aprile altri killer avevano cercato di ucciderlo sparandogli contro cinque pallottole calibro 9 mentre era al volante della sua auto in via Cadore. Uno solo dei colpi era andato a segno: il 46enne era stato portato in fin di vita al Policlinico, dove i medici gli avevano indotto il coma farmacologico per potergli salvare la vita. Adesso però Enzo "l'immortale" si è svegliato: è ancora troppo presto per sapere se e quali conseguenze dovrà sopportare dopo quello che gli è successo, ma di certo il fatto di essere sopravvissuto è già un'ottima notizia considerando cosa gli è capitato.
Proseguono le indagini sull'agguato in via Cadore
Proseguono, nel frattempo, le indagini sull'agguato. I responsabili non sono ancora stati assicurati alla giustizia e sulla vicenda, col passare dei giorni, è calato il silenzio. Ma gli inquirenti continuano a scandagliare la vita di Anghinelli alla ricerca di possibili indizi utili a capire chi possa averlo voluto morto. Di certo si sa che il 46enne, con un passato da trafficante di cocaina di alto livello e una condanna definitiva a 11 anni alle spalle, era rientrato nel giro dello spaccio, anche se in maniera più discreta. Dallo scorso novembre è infatti indagato in un'inchiesta su un maxi traffico di marijuana dalla Spagna all'Italia. Adesso le indagini potranno forse contare su un importante elemento in più: proprio il 46enne potrebbe aiutare gli inquirenti, non appena ne sarà in grado, a capire cosa sia avvenuto.