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Aggressioni con acido, un’amica della coppia diabolica: “Abbiamo fatto sesso a tre”

Emergono nuove rivelazioni sulla coppia diabolica che, con l’aiuto di un complice, ha sfregiato con l’acido il 22enne Pietro Barbini ed è accusata di aver compiuto altre aggressioni. Un’amica della coppia ha rivelato di aver avuto rapporti a tre con loro, tra regole e scarnificazioni imposte alle donne da Boettcher.
A cura di Francesco Loiacono
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Emergono nuovi inquietanti particolari nella vicenda dell'aggressione con acido dello scorso dicembre a Milano, nella quale il 22enne Pietro Barbini è rimasto pesantemente sfigurato. Riguardano gli autori dell'aggressione, Alexander Boettcher e Martina Levato, i due giovani amanti milanesi ribattezzati la "coppia diabolica". Un'amica della coppia, interrogata lo scorso 4 marzo, ha rivelato di essere stata coinvolta in una relazione a tre con il broker e la studentessa bocconiana. Una relazione basata su regole decise da Boettcher – lui poteva decidere quali parti del suo corpo le ragazze potessero toccare, mentre aveva piena libertà di manovra – e su pratiche al limite come le scarnificazioni imposte da Boettcher sul corpo della Levato: a una loro amica il 30enne aveva inviato una foto della lettera "A" incisa con un bisturi sulla guancia della studentessa.

Per il gip sono più pericolosi dei mafiosi

Per la coppia diabolica e il loro complice, Andrea Magnani, sabato è arrivata un'ulteriore ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere, riconoscendo un vero e proprio piano criminoso che ha portato ad altre aggressioni o tentativi di aggressione con acido su altre vittime: Stefano Savi il 2 novembre e un'altra vittima – riuscita a sfuggire – il 15 novembre. Il giudice per le indagini preliminari che l'ha firmata, Giuseppe Gennari, ha sottolineato: "Chi scrive ha avuto a che fare con delinquenti di ogni livello e categoria. Mafiosi, ’ndranghetisti, rapinatori a mano armata, terroristi pronti a uccidere persone inermi, assassini di professione. Ebbene, mai si è avvertita una percezione di così intenso pericolo", evidenziando che questa storia "è il prodotto del vuoto che pervade l’animo dei tre protagonisti e che li spinge ad agire con uno sprezzo assoluto per i fondamentali valori comuni alla specie umana".

Alex, l'uomo diavolo

Un ruolo sempre più centrale, almeno stando ai verbali, lo sta assumendo il 30enne Boettcher. Alcune amiche hanno spiegato il motivo dei suoi tatuaggi, segni rossi sulle spalle e sull'addome che sembrano carne viva: rappresentano l'uomo diavolo, cartone animato popolare degli anni '80 nel quale il broker si identificava sempre di più, fino forse a perdere il senso della realtà. Altre amiche raccontano la sua filosofia: "L’uomo può tradire ma la donna no, deve essere e restare pura". È proprio la "purificazione", una delle possibili chiavi di lettura delle aggressioni ordite dai due, con la complicità del 32enne Magnani. "La futilità è il filo conduttore di tutta questa storia. La sproporzione tra l’atto compiuto – grave, definitivo, mutilante – e il patto d’amore dei due protagonisti principali è talmente enorme che atterrisce", scrive ancora il gip Gennari. Il 28 aprile ci sarà la nuova udienza del processo, in attesa di nuovi particolari di una storia che sta scuotendo una Milano che si scopre fragile.

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