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Aggressione con acido, partito il processo. Il pm: “Azione spregevole”

Prima udienza, a porte chiuse, del processo per direttissima a carico di Alexander Boettcher e Martina Levato, accusati di aver aggredito con acido muriatico il 22enne Pietro Barbini in via Carcano lo scorso 28 dicembre. La coppia, accusata di “lesioni gravissime”, resterà in cella: il 27 gennaio nuova udienza.
A cura di Francesco Loiacono
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Alexander Boettcher e Martina Levato, accusati di aver aggredito con dell'acido muriatico, sfregiandolo, il 22enne Pietro Barbini, sono comparsi giovedì mattina davanti ai giudici per la prima udienza del processo per direttissima a loro carico. Il loro capo di imputazione si è aggravato: la "coppia diabolica" dovrà infatti rispondere di lesioni gravissime, come richiesto dal pubblico ministero Marcello Musso e rischia fino a 12 anni di carcere. Nel suo atto, il pm Musso ha anche contestato ai due le aggravanti della crudeltà, della premeditazione e dei motivi abietti e futili che avrebbero portato all'aggressione, "espressione di un sentimento spregevole, trattandosi di parole scritte che fanno riferimento a particolari rapporti sessuali, non a ragioni di gelosia ma semmai di rivalsa", ha sostenuto il pm.

L'aggressione messa in atto dalla 23enne studentessa bocconiana Martina Levato e dal 30enne broker Alexander Boettcher ha causato a Pietro Barbini, ragazzo della Levato ai tempi del liceo, "la più grave conseguenza della deformazione ovvero lo sfregio permanente del viso", restando "peraltro da accertare l'eventuale indebolimento o perdita dell'occhio colpito dall'acido". Lo ha scritto il pm nell'atto che ha modificato il capo d'accusa, portando a corredo la documentazione medica e fotografica. La vittima, studente a Boston e attirato sul luogo dell'agguato in via Carcano, lo scorso 28 dicembre, con la scusa della consegna di un pacco, è stato già operato due volte e ha subito l'indebolimento "permanente dell'occhio destro" e la deformazione del viso, in quanto l'acido gettatogli addosso dalla Levato gli ha colpito anche "la fronte, le palpebre, entrambe le guance, il mento ed il naso".

Udienza chiusa alla stampa

Intanto, giovedì mattina, la prima udienza del processo a carico di Levato e Boettcher è partita a porte chiuse per la stampa, per decisione dei giudici della nona sezione penale del Tribunale di Milano. Il collegio, presieduto da Anna Introini, ha così accolto la richiesta dei difensori dei due giovani, secondo i quali non è opportuna la presenza in aula dei numerosi cronisti presenti all'esterno del tribunale. A quanto si è appreso, dalla prossima udienza – prevista per il 27 gennaio – i giornalisti potranno chiedere di avere accesso all'aula. Il pm Marcello Musso, in apertura del processo, ha chiesto di rinnovare l'ordinanza di custodia cautelare per Levato e Boettcher, atto "dovuto" dopo che l'imputazione a loro carico è cambiata. La richiesta è stata accolta e Boettcher e la Lovato, che aspetta un figlio dal suo amante-complice, rimarranno in carcere.

La madre di Boettcher: "Vicina alla famiglia di Pietro"

"Conosco il dolore, sono vicina a Pietro e alla sua famiglia": lo ha detto la madre di Alexander Boettcher, che già negli scorsi giorni aveva parlato con i giornalisti raccontando il cambiamento del figlio. La donna ha parlato prima di entrare nell'aula del tribunale di Milano dove si è svolta l'udienza a carico dei due arrestati. "Confido nella giustizia e credo che mio figlio sia innocente perché chiunque è innocente fino a quando non viene dimostrato il contrario". La donna ha raccontato di aver incontrato il figlio due volte nel carcere di San Vittore, dove è detenuto. "È molto provato per quello che è successo. Al primo incontro ci siamo abbracciati e al termine mi ha detto: ‘Mi sembra che siano passati 5 minuti, non un'ora e un quarto'". La madre del ragazzo ha quindi riferito di aver parlato dell'accaduto con il padre di Alexander, che vive in Germania e ha reagito con "incredulità". A proposito della possibile influenza della Levato sul figlio ha detto :"Non conosco Martina e non l'ho mai incontrata prima, mi è sembrato di capire che è una ragazza turbata".

Poi la donna ha raccontato di non aver ancora parlato con il figlio del bambino che Martina Levato aspetterebbe dal 30enne con cui aveva una relazione. "Per ora sono preoccupata per il fatto che mio figlio si trovi in un ambiente difficile ed estraneo alla nostra vita, poi penso che in ogni caso i bambini siano un dono del Signore". Ha quindi riferito che la moglie di Alexander Boettcher, Gorana, una ex modella croata, è "turbata e in questo momento ha bisogno di pace".

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