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Primarie del Pd 2019

Voti multipli alle primarie Pd a Milano, Sardone: “Mancanza di controllo”. Giungi (Pd): “Buona fede”

Il caso dei voti multipli alle primarie del Pd a Milano, sollevato dal video di Fanpage.it, arriva in Consiglio comunale. La consigliera del Gruppo misto Silvia Sardone: “Si è dimostrato che c’era totalmente mancanza di controllo. Parlate tanto di trasparenza e poi basta una moneta di due euro che si può votare dove si vuole, senza residenza e falsando i voti ai seggi”. La replica del consigliere del Pd Alessandro Giungi: “Il video ha dimostrato solo la buona fede, non ci sono state altre cose”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il caso dei voti multipli alle primarie del Pd a Milano, sollevato da Fanpage.it, è arrivato anche al Consiglio comunale del capoluogo lombardo. Ieri, nel corso degli interventi liberi dei consiglieri previsti dall'articolo 21, a parlarne è stata la consigliera comunale del gruppo misto Silvia Sardone, ex Forza Italia: "Ieri (domenica, ndr) si è votato in parecchi seggi, ma qualcosa è andato storto", ha detto la consigliera. Sardone ha premesso che per lei le primarie sono un buono strumento e di averle invidiate più volte. Ha però sollevato due critiche rispetto al voto di domenica 3 marzo: la prima sulle sedi in cui si è votato e la seconda proprio sugli scarsi controlli evidenziati dal video di Fanpage.

La consigliera Sardone: Totale mancanza di controllo ai seggi

Dopo aver sottolineato come siano stati allestiti seggi anche all'interno delle case popolari del Comune in via Palmanova e nella sede del Niguarda calcio, la consigliera si è soffermata sul reportage di Fanpage.it: "In un servizio di Fanpage si è dimostrato chiaramente che c'era totalmente mancanza di controllo ai seggi. La protagonista di questo servizio ha fatto vedere che ha votato per ben 11 volte in due ore, anche nello stresso seggio. Senza tessera elettorale e senza avere neanche la residenza". La consigliera ha quindi proseguito: "Parlate tanto di trasparenza, fate la morale sulla partecipazione e poi basta una moneta di due euro che si può votare dove si vuole, senza residenza e falsando i voti". A quel punto dai banchi della maggioranza ci sono stati mugugni e borbottii che hanno spinto la consigliera a concludere così il suo intervento: "Adesso voi vi incavolate, però se non avete visto il servizio sono fatti vostri. Andate a vedere il servizio e vedete un po' come si è ridotta la sinistra meneghina".

La replica del consigliere Pd Giungi: Il video ha dimostrato solo la buon fede

Alla Sardone ha subito replicato il consigliere del Pd Alessandro Giungi, iscritto a parlare dopo di lei: "La consigliera Sardone è ossessionata dal Pd, dall'assessore Majorino, dal sindaco Sala – ha detto ironicamente Giungi, aggiungendo – Inizio a pensare che abbia votato lei 15-30 volte con vari travestimenti". Giungi ha quindi proseguito: "93mila milanesi sono andati a votare tra Milano e città metropolitana. Se poi qualcuno decide di fare, per carità, il proprio mestiere…". Il consigliere ha affermato di aver visto il video di Fanpage e di avervi trovato però solo una dimostrazione di buona fede da parte del Pd: "La persona entrava in un seggio, le si diceva ‘la carta d'identità, prego. Ah, non ha la tessera elettorale? Va bene, facciamo a meno visto che lei dichiara comunque che è di questo seggio'. Cioè la buona fede". Giungi ha quindi concluso l'intervento sul caso primarie dicendo che "non ci sono state altre cose, quindi mi sembra ingeneroso l'intervento della collega".

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