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“Volevo essere ucciso per raggiungere Allah”: il video dell’aggressione alla stazione Centrale

Le immagini riprese con un telefonino da un passante hanno catturato il momento in cui Mahamad F., 23enne di origine yemenita, aggredisce con delle forbici un militare alla stazione Centrale di Milano. A colloquio con il pubblico ministero Alberto Nobili il giovane ha spiegato: “Ero stanco di questa vita, l’unico modo per farla finita era con questo gesto, volevo essere ucciso per raggiungere il paradiso di Allah”.
A cura di Luca Giovannoni
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"Ero stanco di questa vita, l'unico modo per farla finita era con questo gesto, volevo essere ucciso per raggiungere il paradiso di Allah". Così Mahamad F., un 23enne di origine yemenita, ha giustificato davanti al pubblico ministero di Milano Alberto Nobili la sua aggressione di ieri mattina a un militare dell'Esercito. Il grave episodio, avvenuto in piazza Duca D'Aosta, davanti alla stazione Centrale del capoluogo lombardo, è stato ripreso con il telefono da una passante. Nel video – diffuso dalla pagina Facebook "Puntato" e confermato dai carabinieri – si può vedere come il 23enne, irregolare in Italia e a quanto pare con una segnalazione di "simpatie islamiche" da parte delle autorità tedesche, decida deliberatamente e in apparenza senza motivo di attaccare con delle forbici un militare dell'Esercito, di pattuglia nell'ambito dell'operazione Strade sicure.

Per l'aggressore contestata la finalità terroristica

Per il protagonista di questo insano gesto sono scattate subito le manette, grazie all'intervento dei carabinieri presenti sul posto. Al momento del fermo il 23enne ha gridato: "Allah Akbar", facendo così scattare gli approfondimenti dell'antiterrorismo. Ed è stato proprio al capo del pool antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, che l'aggressore all'indomani del grave gesto ha cercato di spiegarne le motivazioni. Oggi sarà inoltrata al giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare in carcere per il 23enne, che deve rispondere al momento di tentato omicidio aggravato dalle finalità terroristiche e di violenza a pubblico ufficiale. Il militare ferito, per fortuna, sta bene: è stato ricoverato all'ospedale Fatabenefratelli e subito dimesso con una prognosi di 18 giorni.

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