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Virle, pensionata paga la lapide per un ragazzo ghanese annegato nel lago d’Iseo

Un’anziana di Virle, in provincia di Brescia, ha pagato la lapide per un ragazzo ghanese morto annegato nel lago d’Iseo. Onwumere Adusei Mensah era residente nello stesso paesino: ad agosto del 2017 lui e un suo amico morirono annegati nel Sebino cercando di salvare un’amica in difficoltà. Da allora Onwumere riposa nel cimitero di Virle: la sua famiglia poverissima non si era potuta permettere una lapide.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

Una pensionata di Virle, frazione di Rezzato in provincia di Brescia, ha pagato la lapide per un giovane ragazzo ghanese che era morto annegato nel lago d'Iseo. A raccontare il bel gesto dell'anziana è stato il quotidiano locale "Il Giornale di Brescia". La tragedia che pose fine alla vita di Onwumere Adusei Mensah, originario del Ghana ma residente proprio a Virne, risale al 5 agosto del 2017. Il giovane, 23 anni, si trovava sul lago d'Iseo, in località Marone, quando probabilmente nel tentativo di salvare un'amica in difficoltà si era tuffato nelle acque del Sebino ed era annegato. Con lui era morto un altro giovane immigrato, anch'egli 23enne: i due ragazzi erano stati soccorsi in condizioni critiche ma erano deceduti poco dopo il trasporto in ospedale, mentre l'amica che era con loro si era riuscita a salvare.

Il ragazzo era molto conosciuto e benvoluto in paese

Il grave fatto di cronaca aveva suscitato molta commozione soprattutto a Virne, dove il giovane Onwumere Adusei Mensah abitava ed era benvoluto da tutti per la sua gentilezza. Il ragazzo era stato seppellito in paese ma non c'era alcuna lapide né foto a ricordarlo: la sua famiglia non se lo poteva permettere. A quel punto è subentrata la generosità e l'umanità dell'anziana pensionata, che naturalmente in paese tutti conoscono ma che preferisce mantenere l'anonimato. La signora già al momento dei funerali si era attivata per raccogliere fondi per comprare una lapide a Onwumere. Poi però ha deciso di procedere a proprie spese: e così, a quasi due anni dalla morte, sulla tomba del giovane ragazzo ghanese c'è finalmente una lapide con una sua foto a ricordarlo.

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