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Violentano una ragazza narcotizzandola con la droga dello stupro: tre condanne a Milano

Sono stati condannati a pene comprese tra i 12 e gli otto anni e mezzo i tre uomini accusati di aver violentato una ragazza dopo averle somministrato di nascosto la cosiddetta “droga dello stupro” in un drink. I fatti si erano svolti nell’aprile del 2017 tra un locale di Milano, in zona Porta Romana, e l’appartamento di uno dei tre uomini a Bellusco, in Brianza.
A cura di Francesco Loiacono
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Il momento in cui uno dei tre condannati aveva versato la sostanza nel drink della vittima (frame dal video diffuso dai carabinieri)
Il momento in cui uno dei tre condannati aveva versato la sostanza nel drink della vittima (frame dal video diffuso dai carabinieri)

Ad aprile dello scorso anno avevano violentato una ragazza, dopo averla narcotizzata con un particolare tipo di benzodiazepine, sostanze classificabili assieme ad altre come "droga dello stupro" perché in grado di inibire lo stato di coscienza di chi le assume, specie se mischiate ad alcol. Adesso per tre uomini è arrivata la sentenza di primo grado: due, Mario Caputo e Marco Coazzotti, sono stati condannati a 12 anni, mentre il terzo, Guido Guarnieri, è stato condannato a otto anni e mezzo di carcere. Il processo si è svolto davanti alla nona sezione penale del tribunale di Milano, i cui giudici hanno riconosciuto agli imputati l'aggravante dell'utilizzo della droga. I fatti contestati si erano svolti tra un locale milanese, il Next di via Crema (zona Porta Romana) e l'appartamento di uno dei tre imputati a Bellusco, in provincia di Monza e Brianza. Nel locale era avvenuto l'incontro tra i tre e la ragazza e uno di loro aveva versato le benzodiazepine in un drink della giovane. Nell'appartamento si era invece consumata la violenza sessuale. L'episodio contestato ai tre era avvenuto tra la sera del 13 aprile 2017 e la mattina seguente. La ragazza era una conoscente di Coazzotti: i due si erano dati appuntamento per trascorrere la serata assieme. Nel locale milanese, però, Coazzotti assieme ai complici aveva portato a compimento il suo intento di drogare la ragazza per poi abusarne. I tre, assieme alla 22enne ormai in balia degli effetti delle sostanze assunte, erano poi andati a casa di Caputo, dove si era consumato lo stupro di gruppo.

L'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Gianluca Prisco e dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella, aveva chiesto per gli imputati l'aggravante e condanne fino a 14 anni. I giudici hanno confermato in pieno l'impianto accusatorio, corroborato anche dalla presenza di immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza del locale, che avevano ripreso il momento in cui uno dei condannati aveva versato la droga nel drink della ragazza. Subito dopo la sentenza ci sono stati momenti di tensione in aula. Guido Guarnieri, condannato alla pena più lieve, ha urlato la sua innocenza, mentre un altro degli imputati, Caputo, è scoppiato in lacrime. Una famigliare degli imputati se l'è presa con un operatore della Rai, colpendo la sua telecamera. I tre responsabili della violenza sono stati condannati dai giudici a versare 75mila euro di provvisionale alla vittima. I loro avvocati difensori – Debora Piazza, Guido Camera e Eliana Zecca – hanno preannunciato che ricorreranno in appello, non appena saranno pubblicate le motivazioni della sentenza.

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