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Violenta la figlia minorenne della compagna: ragazzo di 28 anni fermato a Milano

Un ragazzo di 28 anni è stato fermato a Milano con l’accusa di violenza sessuale su minore. Il 28enne, cittadino egiziano con regolare permesso di soggiorno, ha approfittato dell’assenza per motivi di lavoro della sua compagna per violentare la figlia minorenne della donna. La ragazza è poi fuggita di casa e, assieme a un’amica della madre, si è rivolta agli agenti della polizia locale milanese.
A cura di Francesco Loiacono
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Ha approfittato dell'assenza della compagna, una donna di origine asiatica con cui conviveva da circa un anno, per violentare la figlia minorenne della donna. Con quest'accusa un ragazzo di 28 anni è stato fermato a Milano dagli agenti del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale. Il fermo risale a lunedì 2 luglio ed è stato convalidato ieri. A denunciare l'accaduto era stata la stessa minorenne violentata, che si era presentata assieme a un'amica della madre al comando dei vigili in zona 4. I ghisa avevano a loro volta contattato gli agenti che si occupano della tutela di donne e minori: i vigili, dopo aver ascoltato il racconto della vittima, l'hanno accompagnata al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli. Dopo aver verificato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e il rischio di fuga per il sospettato, la polizia locale ha deciso di fermarlo. Stando a quanto ricostruito, il 28enne, A.G., cittadino egiziano con regolare permesso di soggiorno in Italia, avrebbe approfittato di un'assenza per motivi di lavoro della compagna per usare violenza nei confronti della giovane figlia della donna. La ragazza però è fuggita di casa e, dopo essersi rivolta a un'amica della madre, è andata dai vigili. Soddisfazione per il fermo è stata espressa dal comandante della polizia locale Marco Ciacci: "Sono 168 i casi trattati nel 2018 dall’Unità tutela donne e minori – ha spiegato Ciacci – La loro alta specializzazione permette di affrontare con competenza casi delicati come questo. Una violenza brutale, compiuta da chi aveva la fiducia della giovane ragazza e avrebbe dovuto prendersi cura di lei. Posso solo ribadire l’importanza dei presidi territoriali della polizia locale, che hanno accolto la giovane e hanno saputo accompagnarla nel percorso di denuncia".

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