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Vimercate, prof colpita con una sedia dagli studenti. Il preside: “La nostra scuola è molto altro”

Dopo la grave aggressione a una professoressa dell’istituto secondario Floriani di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, colpita da una sedia scagliata da un alunno, il dirigente scolastico ha scritto una circolare in cui ha espresso vicinanza alla docente rimasta ferita ma ha anche difeso il proprio istituto: “La nostra scuola è molto altro – ha scritto il preside – Non lasciate che qualcuno – per motivi a noi incomprensibili – possa rovinare questa immagine”.
A cura di Francesco Loiacono
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All'indomani della bufera che ha investito la propria scuola, il preside dell'Istituto superiore Floriani di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, ha scelto una circolare per far sapere a tutti che la sua scuola "è molto altro". La comunicazione ufficiale, apparsa sul sito dell'istituto oggi, 31 ottobre, inizia con un pensiero rivolto alla professoressa di storia che lunedì mattina è stata colpita da una sedia scagliata da uno degli alunni della classe 3Ta (un indirizzo professionale) mentre le luci erano spente: "Il primo pensiero di ognuno di noi deve andare alla professoressa, vittima di tale violenza, affinché possa riprendersi in fretta e ritrovare il piacere e l'amore per il proprio lavoro", ha scritto il dirigente scolastico Daniele Zangheri. La professoressa, una 55enne, dopo la vile aggressione da parte dei suoi studenti è finita al pronto soccorso, dove è stata medicata e dimessa con cinque giorni di prognosi. Poi si è recata dai carabinieri, dove ha sporto denuncia per l'accaduto: non è riuscita a identificare il responsabile del gesto sia per l'oscurità e sia perché i compagni di classe hanno coperto il responsabile con un atteggiamento omertoso. Proprio a tutti gli alunni della classe incriminata si rivolge il preside nel prosieguo della sua circolare: "Il secondo pensiero va ai vostri compagni di 3TA e alle loro famiglie che devono fare l'unica azione giusta possibile: dire la verità su quanto avvenuto, e decidere di cambiare rotta, di intraprendere una strada costruttiva, e non distruttiva".

Il preside difende il proprio istituto: "La nostra scuola è molto altro"

Il preside ha già convocato per il prossimo 5 novembre un Consiglio di classe straordinario, durante il quale, se non verrà fuori il nome dello studente che ha scagliato la sedia contro la docente, saranno presi provvedimenti nei confronti di tutti gli alunni. Ma, al di là della punizione per il o i responsabili, il dirigente scolastico non vuole che la propria scuola sia associata solo al grave episodio di bullismo e ad altri episodi di violenza avvenuti in passato e ricordati da alcuni mezzi di informazione. Da qui una sorta di difesa del proprio istituto, che occupa la parte finale della circolare: "Noi, in questo momento, dobbiamo soprattutto dirci, e dire al territorio, con franchezza e chiarezza, che la nostra scuola è molto altro – ha scritto il preside -. La nostra scuola è fatta da tantissimi studenti che studiano con onestà e passione, e hanno rispetto delle persone, delle situazioni, delle cose. La nostra scuola è fatta da tanti docenti che ogni giorno lavorano con impegno, professionalità e altruismo. La nostra scuola è fatta da una segreteria attenta a rispondere alle necessità amministrative, e da collaboratori che ogni giorno lavorano per offrire ambienti puliti e laboratori funzionanti. La scuola che ognuno di noi vuole è fatta di rispetto, onestà, amore e piacere di stare insieme, crescere e studiare. È il mio appello a voi studenti – ha concluso il preside Zangheri – fate in modo che questa sia la nostra scuola e non lasciate che qualcuno – per motivi a noi incomprensibili – possa rovinare questa immagine. I momenti critici possono diventare momenti forti. Ci mettono di fronte alle nostre responsabilità. E con responsabilità noi dobbiamo rispondere". Sulla vicenda dell'aggressione alla docente ieri era intervenuto anche il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti: "È un atto di violenza che condanno duramente", aveva affermato il ministro, avviando un'ispezione e annunciando l'intenzione di far costituire come parte civile il ministero in un'eventuale causa contro il responsabile del gesto.

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