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Villaggio di Natale a Milano, l’ultima beffa per i clienti insoddisfatti: “Nessun rimborso”

“Non procedere, allo stato, a nessuna forma di rimborso nei confronti dei clienti”. È l’intenzione della società che ha organizzato il villaggio “Il sogno del Natale” a Milano, finito nella bufera per i ritardi, le irregolarità nei cantieri e le proteste dei clienti insoddisfatti, chiuso con due settimane di anticipo il 24 dicembre. Gli organizzatori avevano annunciato di voler rimborsare i biglietti per chi aveva prenotato nelle giornate dal 25 dicembre al 6 gennaio, ma ora si sono rimangiati la promessa. Per il Codacons, che ha già annunciato una class action, si tratta di una situazione “inaccettabile”.
A cura di Simone Gorla
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Doccia fredda per i clienti del villaggio "Il sogno del Natale" di Milano in attesa del rimborso del biglietto dopo la chiusura anticipata al 24 dicembre (invece che il 6 gennaio) in seguito alle polemiche esplose online per la scarsa qualità delle attrazioni natalizie, dopo i ritardi nell'apertura e le irregolarità nei cantieri.

Villaggio di Natale, l'annuncio degli organizzatori: Nessun rimborso per i clienti

La società organizzatrice aveva ammesso di non essere riuscita a realizzare il villaggio come previsto nel progetto, ma solo al cinquanta per cento, anche a causa del maltempo, e aveva promesso il rimborso per chi aveva acquistato il tagliando in prevendita dal 25 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020. Meno di un mese dopo, però, è arrivata la beffa per i clienti. In una comunicazione firmata dall’amministratore unico della società che ha gestito l’evento, Piergiorgio Songia si legge:

“La linea di indirizzo di Out of Border S.r.l. è quella di non procedere, allo stato, a nessuna forma di rimborso nei confronti dei clienti. La società conta di tornare eventualmente da voi con indicazioni aggiornate nei prossimi giorni, in caso di evoluzioni nel processo decisionale sul tema specifico”.

Codacons: Situazione inaccettabile, pronta la class action

Lo ha spiegato il Codacons in una nota, in cui definisce "inaccettabile" la situazione in cui si trovano le famiglie che avevano prenotato l'ingresso nelle settimane in cui il villaggio non è rimasto aperto, ma anche i molti genitori infuriati per aver trovato una villaggio ben lontano dal "luogo incantato in cui le fiabe prendono vita” promesso nelle pubblicità. “Le aspettative create intorno al villaggio più grande dell’Europa non si sono rivelate veritiere – torna a ribadire Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons – le numerose lamentele dei consumatori, che appaiono giustificate sulla base dei vari video e dalle fotografie scattate presso il villaggio, lo dimostrano. Ora la società organizzatrice deve rimborsare chi purtroppo non ha potuto godere dello spettacolo promesso. Il Codacons è pronto per far partire una class action per ristorare tutti coloro i quali hanno acquistato il biglietto per l’evento". Sono oltre 3mila le richieste di rimborso presentate all'associazione in difesa dei consumatori.

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