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Vigili del fuoco aggrediti a Milano, il caposquadra: “Eravamo in cinque contro cento”

Visita del vice ministro dell’Interno Matteo Mauri al comando provinciale dei vigili del fuoco di Milano, dopo la vile aggressione subìta da una squadra di pompieri la notte di Capodanno in via Gola: “Episodio di una gravità assoluta – ha detto il vice ministro – Bisogna dare un segnale forte perché episodi del genere non si ripetano”. I responsabili sarebbero i membri di una gang di minorenni: “Eravamo cinque persone contro un centinaio – ha detto il caposquadra dei pompieri intervenuto in via Gola – Reagire non sarebbe servito”.
A cura di Francesco Loiacono
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La gang che ha aggredito i vigili del fuoco a Milano
La gang che ha aggredito i vigili del fuoco a Milano

"Eravamo cinque persone contro un centinaio. Reagire non sarebbe servito". Così Francesco Murdica, caposquadra dei vigili del fuoco del distaccamento di via Darwin a Milano, ha commentato l'aggressione subìta la notte di Capodanno in via Gola, sul Naviglio Pavese. Un episodio deprecabile sul quale indaga la procura del capoluogo lombardo e la cui gravità ha spinto il vice ministro dell'Interno Matteo Mauri a recarsi in visita presso il comando provinciale di via Messina. Una vicenda "di una gravità assoluta", ha detto il vice ministro questa mattina, secondo quanto riporta l'agenzia stampa Mianews, "un gesto sconsiderato e inaccettabile, condotto contro uomini chiamati a difenderci in casi di emergenza dove il ritardo nei soccorsi può provocare gravi conseguenze". Mauri ha aggiunto: "Bisogna dare un segnale forte perché episodi del genere non si ripetano. Serve un intervento duro contro i responsabili. Ho parlato telefonicamente con il questore Sergio Bracco e mi ha confermato che la polizia di Stato è già molto avanti nelle indagini per identificare i responsabili. La mia presenza qui serve a testimoniare la vicinanza delle istituzioni e l'apprezzamento, sempre alto, della popolazione nei vostri confronti".

I vigili del fuoco hanno continuato a spegnere i roghi schivando le bottiglie

Dopo che le prime indiscrezioni e anche alcuni esponenti politici avevano puntato erroneamente il dito contro centri sociali e anarchici, le indagini sembrano essersi dirette verso i membri di una gang di minorenni già nota in passato per altri episodi di cronaca, i "Gola's locos". Sarebbero stati loro, probabilmente ubriachi, prima a dar fuoco a cumuli di spazzatura e poi a impedire ai vigili del fuoco di spegnere i roghi, facendoli bersaglio di insulti e petardi e addirittura rubando le chiavi di un'autobotte, impossibilitata così a utilizzare l'acqua per estinguere l'incendio. "Abbiamo dovuto fare uno sforzo di freddezza", ha proseguito Murdica: gli aggressori incitavano infatti i pompieri a reagire, forse desiderosi di arrivare a uno scontro che fortunatamente non c'è stato. Anzi, mentre i pompieri attendevano l'arrivo delle forze dell'ordine che hanno poi fatto disperdere gli assalitori, sono riusciti comunque a impedire che le fiamme si propagassero agli edifici e alle auto vicine: si sarebbe potuto innescare un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili. Molto simbolica a tal proposito un'immagine che anche l'ingegnere Tommaso Di Lena, responsabile dell'Ufficio prevenzione incendi dei vigili del fuoco di Milano, ha voluto rimarcare: quella di un pompiere che, lancia in mano, continua a spegnere un rogo schivando il lancio di una bottiglia da parte dei teppisti.

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