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Vigevano, uomo di 56 anni muore nel giro di due ore in ospedale: si attende l’esito dell’autopsia

Un uomo di 56 anni è morto all’ospedale Civile di Vigevano, in provincia di Pavia. L’uomo era arrivato al pronto soccorso con febbre alta e difficoltà respiratorie nel pomeriggio di lunedì: nel giro di un paio d’ore le sue condizioni si sono aggravate e il paziente è deceduto. Per conoscere le esatte cause del decesso si attende l’esito dell’autopsia: al momento non ci sono conferme sul fatto che l’uomo sia morto per una meningite.
A cura di Redazione Milano
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foto di repertorio
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Un uomo di 56 anni è morto nella serata di lunedì 3 febbraio all'ospedale Civile di Vigevano, in provincia di Pavia. Secondo quanto riportato da alcune testate locali l'uomo, che era residente a Cozzo Lomellina, si è recato al pronto soccorso con febbre alta nel tardo pomeriggio di lunedì. Le sue condizioni di salute, già critiche, si sarebbero aggravate rapidamente nonostante tutti i tentativi da parte dei medici e nel giro di un paio d'ore l'uomo è purtroppo deceduto. La causa del decesso non è ancora chiara: sarà l'autopsia a stabilirla con esattezza. Dall'Azienda socio sanitaria territoriale di Pavia hanno smentito al momento la notizia, circolata su alcune testate locali, che si trattasse di una meningite batterica causata dallo pneumococco. In ogni caso, ha spiegato l'Asst, sono state prese precauzioni nell'eventualità che l'uomo sia stato colpito da qualche malattia infettiva, inclusa la meningite.

Sette i casi di meningite nella zona del lago d'Iseo

La notizia della morte improvvisa del 56enne ha destato non poca preoccupazione in una regione, la Lombardia, in cui tra la fine dello scorso anno e l'inizio del 2020 si è sviluppato un focolaio di meningite nella zona del lago d'Iseo compresa tra le province di Brescia e Bergamo. Sette i casi che si sono verificati – l'ultimo alla fine di gennaio, quando una donna di 71 anni è risultata positiva al meningococco di tipo C – due purtroppo le persone decedute a causa di un'infezione provocata dal batterio. Per arginare la diffusione della malattia è stata disposta dalla Regione Lombardia una vasta campagna vaccinale che ha riguardato oltre 45mila persone.

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