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Via Mac Mahon, nuove rotaie senza strage di alberi

Dopo le proteste dei residenti per il vecchio progetto che metteva a rischio i filari di 180 alberi, Atm e Comune di Milano hanno approvato una variante che consentirà di salvaguardare il maggior numero possibile di olmi sulla via.
A cura di Francesco Loiacono
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I residenti di via Mac Mahon a Milano possono ritenersi in parte soddisfatti. Dopo le proteste per il primo progetto di rifacimento della sede tranviaria della strada, infatti, i piani sono stati cambiati. Il risultato è che buona parte dei 180 olmi che costeggiano i binari di via Mac Mahon saranno salvati. Buona parte: dal piano presentato dal Comune e da Atm mertedì pomeriggio non si conosce ancora il numero preciso delle piante che dovranno essere sacrificate per i lavori di ammodernamento delle rotaie, “binari vecchi di quasi mezzo secolo e arrivati ormai alla fine della loro vita utile” per i quali “serve un intervento urgente, necessario e non più rinviabile”, come dicono dall'amministrazione. Al tempo stesso, però, da Palazzo Marino hanno assicurato che “ridurre al minimo l’impatto dei lavori sui filari alberati esistenti è un atto di buonsenso che sarà garantito da un’analisi tecnica puntuale e approfondita svolta grazie al contributo di un agronomo specializzato”.

I lavori partiranno entro la prima metà di gennaio e si dovranno concludere entro 13 mesi. Per non danneggiare gli alberi saranno ridotti l’ingombro delle rotaie e la larghezza delle traversine (che passeranno da 2,30 a 2,10 metri) e dello scavo (che si ridurrà a 38 centimetri rispetto ai 60 previsti). Quest'ultimo sarà inoltre eseguito con una tecnica diversa per evitare di danneggiare le radici degli olmi, cioè aspirando il terreno. L'appalto, con base d'asta di circa 2 milioni di euro, è stato bandito da Atm e spetterà in ultima analisi alla ditta vincitrice assicurarsi della salvaguardia della maggior parte delle piante. I cittadini, però, potranno vigilare sull'esecuzione dei lavori: lungo il cantiere saranno infatti posizionate delle bacheche per monitorare lo stato di avanzamento, nel nome della massima trasparenza.

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