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Ventenne si masturba in video davanti a una ragazza, poi il ricatto: “Paga o pubblico i filmati”

Tre donne, tra cui una incensurata residente in provincia di Milano, sono state denunciate in concorso tra loro per estorsione. Avrebbero adescato su Facebook un ragazzo di 20 anni entrando in confidenza con lui, fino a farsi inviare un video compromettente in cui il giovane si masturbava. Poi lo avrebbero ricattato: “Dacci cinquemila euro o pubblichiamo il filmato”.
A cura di Francesco Loiacono
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Un ragazzo di 20 anni è rimasto vittima di un'estorsione a sfondo sessuale da parte di tre donne, in concorso tra loro. Tra le tre c'è anche una donna residente in provincia di Milano, incensurata. Come le due complici, sarebbe entrata in intimità con il giovane dopo averlo conosciuto su Facebook e si sarebbe fatta inviare video via via sempre più compromettenti, fino a dei filmati hard in cui il ragazzo si masturbava. A quel punto però è scattato il ricatto: il ragazzo è stato contattato via cellulare e minacciato dalle tre: se non avesse pagato un'ingente somma di denaro i suoi filmati hard sarebbero stati resi pubblici.

Tre le donne denunciate per l'estorsione a luci rosse

Si tratta di un'estorsione il cui meccanismo è piuttosto noto nel mondo dei social network, dove abbondano profili "fake" (cioè fasulli) di donne e uomini dietro i quali si nascondono spesso truffatori desiderosi di trovare qualche nuova vittima. Ci si inizia a scambiare messaggi, si entra in confidenza e poi si cerca di spingere più in là il rapporto passando allo scambio di immagini e video spinti, materiale compromettente che consente di mettere in atto ricatti ed estorsioni. La richiesta delle tre donne al malcapitato è stata inizialmente di cinquemila euro: somma che il giovane ha pagato, temendo per le minacce delle sue ricattatrici. Poi però il ragazzo ha trovato il coraggio di denunciarle: si è rivolto ai carabinieri della stazione di Terranuova Bracciolini, comune della provincia di Arezzo in cui il giovane risiede, raccontando quanto gli era successo. A quel punto sono scattate le indagini da parte dei militari dell'Arma che seguendo il flusso di denaro, che veniva accreditato su carte prepagate, ha individuato le tre autrici del ricatto: due donne italiane e pregiudicate residenti in Calabria e, appunto, anche la donna incensurata residente nel Milanese, di nazionalità straniera. Per tutte è scattata una denuncia a piede libero con l'accusa in concorso di estorsione.

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