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Varese, picchia brutalmente la moglie e le fa pulire il sangue che ha perso: “Se gridi ti ammazzo”

Un uomo di 40 anni è stato sottoposto a sorveglianza speciale dal tribunale di Milano dopo aver massacrato di botte la moglie nella loro abitazione in provincia di Varese. L’uomo le ha fatto sbattere la testa contro il muro fino a romperle il naso, poi l’ha costretta a pulire il suo stesso sangue. La donna è riuscita a scappare mentre i vicini allertavano la polizia.
A cura di Filippo M. Capra
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(Repertorio)
(Repertorio)

L'ha picchiata brutalmente, mordendola, prendendola a calci e pugni. Poi, le ha preso la testa e gliel'ha sbattuta contro il muro, fino a romperle il naso. Infine, l'ha costretta a pulire il suo stesso sangue da per terra. Un uomo di 40 anni della provincia di Varese è stato sottoposto a sorveglianza speciale dal tribunale di Milano, su richiesta della questura di Varese, per l'aggressione ai danni della moglie. La donna è stata massacrata al culmine dell'ennesima lite tra le mura di casa, quando, afferrata per i capelli dal marito, si è sentita dire: "Se gridi ti ammazzo". Solo quando furia dell'uomo era cessata, la donna è riuscita a scappare dall'appartamento, approfittando di un momento di distrazione del 40enne. Precipitatasi giù dalle scale, è stata vista dai vicini di casa che, notando il sangue che le copriva il volto, hanno allertato la polizia di Stato che l'ha tratta in salvo dal marito attivando il cosiddetto "codice rosso".

Uomo di 42 anni picchia la moglie, arrestato

Il 19 maggio scorso, a Bollate, paese in provincia di Milano, un uomo di 42 anni è stato arrestato dai carabinieri per aver picchiato e accoltellato ad una gamba la moglie di 31. I militari sono riusciti a bloccarlo durante il loro intervento. L'allarme era scattato intorno alle 23 quando i vicini di casa della coppia hanno chiamato i carabinieri, preoccupati, a causa delle grida che provenivano dall'abitazione della coppia di origine marocchina. I militari hanno trovato la donna con segni dell'aggressione appena terminata oltre ad una ferita riconducibile ad un'arma da taglio sulla gamba. Il 42enne è stato quindi accompagnato al carcere di San Vittore con l'accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati nei confronti della moglie.

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