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Varese, maestra sospesa per maltrattamenti: si appartava nell’asilo col compagno per fare sesso

La maestra sospesa per maltrattamenti ai danni dei bambini che frequentavano un asilo nido di Cocquio Trevisago, portava nella struttura il suo compagno, col quale poi si appartava per consumare rapporti sessuali. È uno degli aspetti che emerge dall’inchiesta dei carabinieri di Varese. L’insegnante è stata sospesa per sei mesi.
A cura di Francesco Loiacono
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(Foto di repertorio)
(Foto di repertorio)

Non c'erano solo i maltrattamenti nei confronti dei bambini che le erano stati affidati. La maestra di un asilo nido di Cocquio Trevisago (Varese), che è stata sospesa per sei mesi dall'esercizio della professione, avrebbe anche consumato dei rapporti sessuali col suo compagno proprio all'interno della struttura di cui era titolare. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri anche sulla base delle telecamere installate nella struttura, la donna – una 44enne residente in un comune del Varesotto – ha ospitato in più circostanze il compagno all'interno dell'asilo. L'uomo a volte dormiva nella struttura e in alcuni casi sarebbe stato ripreso mentre si cambiava davanti ai piccoli, bimbi di età compresa tra pochi mesi e due anni. In altre circostanze i due sono stati sorpresi in intimità: la maestra in più occasioni ha lasciato da soli i bambini per andarsi ad appartare col compagno in un'altra stanza, fuori dalla vista dei minori. E qui i due avrebbero avuto rapporti sessuali.

Alla donna contestati almeno una ventina di casi di maltrattamenti

Davanti ai militari dell'Arma, che ieri le hanno notificato la misura interdittiva emessa dal giudice per le indagini preliminari di Varese, la donna ha ammesso di aver ospitato di nascosto il compagno all'interno del nido da lei gestito. Un comportamento grave – specie per il fatto che durante le "visite" i bambini restavano senza custodia – ma in fondo meno grave rispetto ai maltrattamenti veri e propri contestati alla donna. Almeno una ventina di episodi, secondo i carabinieri, tra schiaffi, sculacciate, e soprattutto insulti e frasi volgari rivolte senza motivo ai bambini: "Sei proprio un terrone", "guardati, fai schifo" o ancora "piangi che così ti passa", detto a bimbi che venivano lasciati da soli durante crisi di pianto. Alcuni dei bimbi che erano stati affidati dai genitori alle cure della maestra, una volta tornati a casa manifestavano disturbi riconducibili ai maltrattamenti subìti: per fortuna qualche genitore se n'è accorto e ha segnalato la circostanza ai carabinieri.

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