Vaprio d’Adda, Sicignano sparò quando il ladro era in casa: confermata la sua versione
Il pensionato Francesco Sicignano avrebbe sparato al ladro che si era introdotto nella sua villetta di Vaprio d'Adda quando quest'ultimo era nella cucina di casa. Gli ultimi accertamenti svolti dalla procura di Milano all'interno della villetta nel Milanese, dove lo scorso 20 ottobre il 22enne albanese Gjergi Gjoni fu ucciso dal 65enne Sicignano, avrebbero confermato la versione dei fatti fornita da quest'ultimo. Sicignano, che è indagato per omicidio volontario, aveva sempre sostenuto di aver sparato al ladro quando questi si trovava nella cucina di casa sua, pensando fosse armato. Poi il 22enne albanese, che in realtà aveva in mano solo una torcia, sarebbe riuscito a trascinarsi agonizzante sulle scale esterne della villetta, dove il suo cadavere è stato trovato dai carabinieri.
A confermare la versione del pensionato il Dna della vittima trovato in cucina
A confermare la versione di Sicignano sarebbero tracce di Dna della vittima trovate su un'ogiva rinvenuta all'interno della cucina del 65enne. Adesso il capo d'accusa per il pensionato, omicidio volontario, potrebbe essere derubricato. Sicignano dopo la tragedia ha partecipato a numerose trasmissioni tv, guadagnando molta visibilità mediatica. Visibilità che ha deciso – o che qualcuno ha deciso – di sfruttare candidandosi tra le fila di Forza Italia come consigliere comunale alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno a Milano.