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“Vai via pezzente, torna al tuo paese”: autista di un bus licenziato dopo una lite con un immigrato

Un autista di autobus 56enne è stato licenziato dalla sua azienda dopo 26 anni di lavoro. Il motivo è una violenta lite con il padre di un ragazzino di 17 anni del Marocco, accusato dall’autista di viaggiare sempre senza biglietto: “Vai via pezzente, barbone, paga il biglietto come lo pagano tutti”, ha detto l’uomo al padre del ragazzo. Il conducente impugnerà il licenziamento.
A cura di Francesco Loiacono
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autobus-asf-autolinee
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Un autista di autobus di Barzago, in provincia di Lecco, è stato licenziato dopo 26 anni di lavoro dalla ditta per cui lavorava, la Asf autolinee. Il motivo, come riportato dal "Corriere della sera", è un violento litigio avvenuto tra il conducente e il papà di un 17enne marocchino. L'episodio risale al 6 febbraio: il ragazzo era salito sul bus alla fermata di Missaglia, nella Brianza lecchese, senza il biglietto. Aveva detto di aver dimenticato l'abbonamento, ma secondo l'autista era solito viaggiare senza il titolo di viaggio. I suoi amici avevano comunque fatto una colletta, pagando il biglietto.

L'episodio sembrava essere finito lì, ma nel pomeriggio sul bus erano saliti il padre e il fratello del ragazzo. Tra il genitore e l'autista era quindi scoppiato un violento litigio che era stato ripreso in video da un passeggero: "Tuo figlio deve viaggiare regolare! Tuo figlio ci prende per il c…! Ma guarda che faccia da… Stamattina mi ha anche dato del c… davanti a tutti, mi ha pure insultato. Ma vaff… Vai via, interrompi il servizio", aveva urlato all'uomo il conducente, che aveva replicato di volersi rivolgere ai carabinieri: "Ma vai dove ti pare, vai al tuo paese vai", aveva allora gridato l’autista. All'accusa di razzismo mossa dal genitore del 17enne era seguita una nuova replica del conducente del bus: "Razzista sei te, io sono una persona civile, ma fammi il piacere, impara l’educazione a tuo figlio, che qua dev’essere in regola, non mi fai paura, non sei nessuno, vai via pezzente, barbone, paga il biglietto come lo pagano tutti".

Il 56enne ha impugnato il licenziamento

Il padre del 17enne aveva presentato denuncia ai carabinieri, poi ritirata. Nel frattempo comunque Asf autolinee, anche considerando che il video era stato visto da numerose persone, ha deciso di licenziare l'autista: "L’aggressione verbale, a cui hanno assistito numerosi passeggeri, è del tutto inaccettabile. Il provvedimento disciplinare che ha portato alla risoluzione del rapporto di lavoro è un atto dovuto per tutelare l’immagine e la serietà della società", ha annunciato l'azienda. L'avvocato di Fabio Uccelli, il 56enne conducente che adesso si trova senza lavoro, ha preannunciato che impugnerà il licenziamento: "Licenziato per aver fatto il suo dovere. Per aver preteso che un passeggero pagasse il biglietto. Ma l’azienda, che avrebbe dovuto garantire la sicurezza del suo dipendente, dov’era quando più volte in passato il nostro assistito è stato minacciato e insultato solo per aver chiesto il titolo di viaggio, come per altro prevede il contratto? Questo è stato solo l’ultimo episodio di una lunga serie", ha affermato al "Corsera" il legale dell'uomo, Marco Corti.

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