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Segregata in casa per 20 anni: così è morta Laura

Laura Carla Lodola era stata trovata lunedì dal personale del 118 in condizioni disperate: denutrita e con il corpo coperto da piaghe, era stata segregata in casa dal suo compagno, poi arrestato. Da anni i due si erano isolati dal mondo esterno.
A cura di Francesco Loiacono
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La vita di Laura Carla Lodola, la 55enne di Pavia segregata in casa dal suo compagno e trovata in condizioni disumane dal personale del 118, è terminata all'alba di mercoledì. Ma, per certi versi, la sua esistenza, in termini di rapporti sociali, di relazioni con il mondo esterno, era finita già vent'anni prima. Questo il periodo che la donna ha trascorso con il suo compagno 60enne, Antonio Calandrini, adesso accusato di sequestro di persona, abbandono di incapace, lesioni gravissime e maltrattamenti da cui è derivata la morte.

Per vent'anni chiusa in casa

Il Corriere racconta la storia di questa coppia, che si è trascinata per anni in una quotidianità allucinante, invisibile al mondo esterno per il quale, difatti, Laura aveva smesso di esistere ormai da tempo. Da quando, cioè, a 29 anni, era andata a vivere con il suo compagno in quella che sarebbe diventata la sua prigione. Nessuna amicizia, una sorella con cui i rapporti si erano interrotti da 15 anni e un fratello che l'aveva vista, per l'ultima volta, 3 anni fa. Aveva pensato di rivolgersi ai servizi sociali, perché la sindrome depressiva di Laura sembrava ormai essere arrivata a un punto avanzato, tanto da permetterle a stento di reggersi in piedi. Ma Calandrini si era opposto, dicendo di essere in grado di badare alla sua compagna. Risultato: gli ultimi 3 anni Laura li ha passati su un letto, in posizione fetale, nutrendosi a stento, senza tagliarsi né i capelli – arrivati ai piedi – né le unghie. Il suo compagno, portiere di notte del Collegio nuovo, dopo il lavoro tornava a casa e, a suo dire, cercava di prendersi cura della sua compagna. Nessuno si era mai accorto di nulla. Un'esistenza invisibile, fino a quando lunedì mattina la 55enne ha perso i sensi. Il suo compagno ha chiamato il 118. Il personale, entrando in casa, si è trovato di fronte un corpo di 15 chili, con le ossa fragili, quasi di cristallo. Inutile qualsiasi tentativo di salvarla.

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