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Una via di Milano intitolata a Craxi, Sala: “Storia complessa che ha significato molto”

Il sindaco di Milano Beppe Sala è tornato sulla possibilità di ricordare pubblicamente Bettino Craxi a 20 anni dalla sua morte: “Intitolargli una via rischierebbe di riproporre vecchie contrapposizioni – ha scritto il sindaco – Meglio capire se c’è spazio per riconciliarci con il nostro passato e fra di noi. Il mio invito è quindi un altro: fare i conti con la complessità di una storia che, nel bene e nel male, ha significato molto”.
A cura di Redazione Milano
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Bettino Craxi (Archivio LaPresse)
Bettino Craxi (Archivio LaPresse)

All'indomani delle sue parole sul ventennale della morte di Craxi come un "passaggio storico da non ignorare", il sindaco di Milano Beppe Sala è tornato sul dibattito legato alla figura dello storico leader socialista. Un dibattito che da anni si ripropone ciclicamente (e sempre negli stessi termini) soprattutto in occasione degli anniversari della morte di Bettino Craxi, deceduto il 19 gennaio 2000 ad Hammamet, in Tunisia, dove si era rifugiato per sfuggire all'arresto nell'ambito delle inchieste di Tangentopoli. Le parole di ieri di Sala erano sembrate a molti un'apertura alla possibilità che la città natale del politico gli intitolasse una via (o una piazza) alla memoria. Apertura che sostanzialmente ha trovato d'accordo molti politici di centrodestra (soprattutto Forza Italia), e che ha invece spaccato i democratici, mentre ha incontrato la ferma opposizione del Movimento 5 stelle.

Sala chiarisce il suo pensiero: Meglio capire se c'è spazio per riconciliarci fra di noi

Oggi il primo cittadino milanese ha voluto "chiarire meglio" il suo pensiero, con un messaggio su Facebook che in realtà tutto sembra, fuorché chiaro: "Intitolargli una via rischierebbe di riproporre, più che altro, vecchie contrapposizioni – ha scritto il sindaco -. Mettere ancora gli uni contro gli altri ha poco senso, meglio capire se c’è spazio per riconciliarci con il nostro passato e fra di noi. Il mio invito – ha aggiunto Sala – è quindi un altro: fare i conti con la complessità di una storia che, nel bene e nel male, ha significato molto. Le ricorrenze hanno anche un valore simbolico, venti anni sono un tempo giusto per aprire una riflessione seria. Non fermiamoci ai sì e ai no, si abbia l’ambizione di riflettere su questo. (Certo è che quando si vedono le sedi istituzionali diventare un palcoscenico per proposte di matrimonio, come si fa a non aver voglia di recuperare un pensiero più alto…?)".

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