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Una canzone italiana su tre in radio: a Milano l’incontro sulla proposta di legge della Lega

Al tavolo di confronto nella sede della Siae hanno partecipato igl editori, rappresentanti del settore, autori, produttori, etichette discografiche. Presente il parlamentare della Lega Alessandro Morelli estensore della proposta di legge che ha fatto discutere, arrivata all’indomani della contestata vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo.
A cura di Francesco Loiacono
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Si è aperto un tavolo di confronto a Milano sulla proposta di legge sulla "radio sovranista" avanzata dalla Lega. All'incontro hanno partecipato i principali attori del mercato, ospitati nella sede della Siae, le etichette discografiche italiane, le grandi radio, e i gruppi editoriale Mediaset, Gedi ed Rtl, oltre ovviamente alla Siae stessa. La proposta, che già ha scatenato non poche polemiche è semplice e nota: una canzone ogni tre in programmazione deve essere di un artista italiano. "Questa mattina c'è stato un primo incontro ‘allargato' agli attori del settore musicale, dai produttori, agli autori, alle etichette musicali e alle piattaforme di fruizione musicale, per discutere, tutti insieme, della mia proposta contenuta nella legge che prevede una quota di musica italiana da garantire nelle radio italiane, proposta che mi pare piaccia a quasi tutti e su cui ora, chi vuole, potrà dire la sua", ha spiegato il deputato del Carroccio Alessandro Morelli all'AdnKronos, già direttore dell'emittente della Lega Radio Padania e primo firmatario della proposta.

"Questo – prosegue Morelli- sarà un primo tavolo di lavoro, a cui seguiranno altri, per la tutela della nostra cultura musicale, tenendo conto della difesa degli interessi legittimi di tutti. Ma – sottolinea – se non studiamo uno strumento che difende il sistema, il nostro patrimonio, anche tenendo conto dei nuovi media, allora gli spazi per la musica italiana saranno sempre più ristretti, con grave danno". L'idea del relatore della legge è quello di dare vita a nuovi confronti di questo tipo, raccogliendo proposte e suggerimenti del settore, in modo da presentare un testo definitivo in parlamento quanto più possibile condiviso. Non una proposta per una "radio sovranista" ma "una battaglia che deve interessare tutti", conclude Morelli annunciando di aver chiesto il coinvolgimento di tutti i gruppi parlamentari.

La proposta leghista dopo la vittoria di Mahmood a Sanremo

“La vittoria di Mahmood all’Ariston dimostra che grandi lobby e interessi politici hanno la meglio rispetto alla musica italiana”, aveva dichiarato dopo la discussa vittoria del rapper milanese a Sanremo proponendo l'obbligo della rotazione di artisti italiani sulle radio. Per diversi osservatori, numeri alla mano, la proposta influenzerebbe solo i palinsesti ponendo vincoli e paletti ma non ce ne sarebbe neanche bisogno essendo già il 50% del totale la musica italiana passata dalle radio.

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