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Ucciso e gettato in un sacco nel Po, fermato il nipote 19enne

Lunedì mattina lungo le rive del Po a Bardelle, nel Mantovano, era stato ritrovato il cadavere di un uomo legato all’interno di un sacco. Già in serata i carabinieri avevano stretto il cerchio intorno al nipote 19enne della vittima: lo avrebbe ucciso per motivi economici.
A cura di Francesco Loiacono
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C'è un indiziato per la morte di Fausto Bottura, il 48enne di Magnacavallo (Mantova) trovato cadavere lunedì mattina lungo la sponda del Po, nel Mantovano. I carabinieri hanno fermato il nipote 19enne dell'uomo, che abita nella stessa casa dello zio. Secondo i militari il giovane potrebbe aver ucciso e poi provato a occultare il corpo dello zio buttandolo nel fiume, in un punto imprecisato a monte della frazione dove è stato ritrovato, a Bardelle di San Benedetto Po. Il piano del ragazzo sarebbe fallito a causa del ritirarsi della piena del fiume, che avrebbe fatto emergere il sacco dentro il quale era stato nascosto il cadavere dello zio. All'origine dell'omicidio potrebbero esserci motivi economici: sia lo zio che il nipote erano disoccupati. La vittima e sua sorella, di cui il ragazzo fermato è uno dei figli, si erano inoltre rivolti a un avvocato per dividersi l'eredità lasciata dall'anziano padre scomparso, consistente appunto nell'abitazione di Magnacavallo.

Il nipote interrogato lunedì

Sembrano chiarirsi, dunque, i contorni di quello che era sembrato un vero e proprio giallo. Già lunedì sera, dopo i primi interrogatori, i carabinieri avevano stretto il cerchio intorno al nipote della vittima, adesso accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per martedì si attendono anche i risultati dell'autopsia, che potrebbero aiutare a capire se il presunto omicida sia stato aiutato da qualcuno, anche nell'occultamento di cadavere, o abbia invece agito da solo. Secondo una prima ricostruzione, la vittima è stata colpita in testa con un corpo contundente – e non, come si pensava in un primo momento, con un colpo di pistola – e il suo cadavere è stato avvolto in due sacchi neri per la spazzatura, uno in testa e uno sui piedi, legati con spago e nastro adesivo. Poi il suo corpo è stato gettato nel Po: ma le acque del fiume non lo hanno inghiottito, facendo venire a galla il piano criminale.

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