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Ucciso da un ippopotamo mentre fa jogging in Kenya: chi era Renato Bettini, pensionato milanese

Amante dei viaggi e con la passione per la corsa. Renato Bettini, 65enne pensionato milanese, è stato trovato morto domenica mattina in Kenya, Paese in cui si era trasferito. L’uomo sarebbe stato ucciso da un ippopotamo mentre faceva jogging sulle rive del fiume Sabaki: sul corpo sono state trovate profonde ferite compatibili con l’attacco di uno degli animali più letali dell’Africa.
A cura di Francesco Loiacono
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Renato Bettini (Foto da Facebook)
Renato Bettini (Foto da Facebook)

Si chiamava Renato Bettini e aveva 65 anni l'uomo trovato senza vita domenica mattina in Kenya, sulle rive del fiume Sabaki. Bettini era originario di Milano e dopo la pensione si era trasferito a vivere nel Paese africano, a Malindi, assecondando così la sua grande passione: i viaggi. Una passione che traspare chiaramente dal profilo Facebook dell'uomo, dove campeggiano foto che lo ritraggono in diverse parti del mondo, da Capo Nord alla Turchia. E sono tante naturalmente anche le foto in Kenya: in una Bettini è ritratto all'interno dell'appartamento in cui abitava a Malindi. La notizia della morte dell'uomo è stata data inizialmente da alcuni media locali ed è stata poi confermata dalla Farnesina.

Bettini era conosciuto dai vicini di casa come una persona schiva ma sorridente. Oltre ai viaggi la sua grande passione era la corsa. Ed è probabile che il pensionato stesse proprio facendo jogging quando è morto, probabilmente a causa dell'incontro fatale con un ippopotamo. Una circostanza che non è rara: in Kenya lo scorso anno circa trenta persone sono morte a causa dell'attacco degli animali che, a dispetto della loro stazza, sono molto agili e soprattutto sono molto aggressivi con chi "invade" il loro territorio. Il corpo di Bettini presentava profonde ferite al torace compatibili con l'attacco di un ippopotamo. L'uomo non aveva con sé né documenti né il cellulare e indossava dei pantaloncini e delle scarpe da ginnastica. Adesso il ministero degli Esteri e l'ambasciata d'Italia a Nairobi sono in contatto con i famigliari della vittima per espletare tutte le procedure, dagli accertamenti sulle cause del decesso al rientro in Italia della salma.

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