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Uccise la moglie: confermati 18 anni per l’assassino di Rosanna Belvisi. La figlia: “Pochi”

Confermata anche in appello la condanna a 18 anni per Luigi Messina, il 53enne che nel gennaio del 2017 uccise a coltellate la moglie, Rosanna Belvisi, nella loro abitazione in via Coronelli, a Milano. La Corte d’assise d’appello non ha concesso le attenuanti all’omicida, che dopo aver cercato di costruirsi un alibi aveva reso piena confessione: “È andata come speravamo, anche se comunque continuo a pensare che 18 anni siano pochi”, ha detto Valentina, la figlia della coppia.
A cura di Francesco Loiacono
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Rosanna Belvisi
Rosanna Belvisi

È stata confermata la condanna inflitta a Luigi Messina, il 53enne che nel gennaio 2017 a Milano uccise la moglie Rossana Belvisi colpendola con 29 coltellate. La Corte d'Assise d'appello di Milano ha confermato la condanna a 18 anni inflitta in primo grado, al termine di un processo con rito abbreviato. La procura aveva chiesto in primo grado 30 anni di carcere, ma il giudice per l'udienza preliminare aveva escluso l'aggravante della crudeltà, condannando l'uomo a una pena sensibilmente più lieve. La procura non aveva presentato appello: l'udienza odierna verteva dunque solo sulla concessione o meno delle attenuanti, chieste dall'avvocato di Messina, Daniele Barelli, ma alla fine negate dai giudici secondo quanto aveva auspicato il sostituto procuratore generale, Massimo Gaballo. Dopo la lettura della sentenza Valentina, la 25enne figlia della coppia che da tempo si batte affinché il padre sconti "fino all'ultimo giorno" di pena, ha commentato: "È andata come speravamo, almeno oggi non è arrivato alcuno sconto di pena anche se comunque continuo a pensare che 18 anni siano pochi". Ieri la ragazza era andata a trovare il padre nel carcere di Pavia dopo 18 mesi: "Mi ha detto che lui si è pentito, ma se si fosse davvero pentito si sarebbe dovuto alzare oggi e dire che rinunciava all'appello almeno". Fuori dal tribunale di Milano era stato organizzato un presidio di solidarietà nei confronti della 25enne: diversi i cartelli con la scritta "Siamo tutte Valentina".

L'omicidio nel gennaio del 2017

L'omicidio per cui è stato condannato Messina è avvenuto il 15 gennaio del 2017 nell'abitazione in cui abitava la coppia, in via Coronelli a Milano, zona Lorenteggio. L'uomo, un ex guardia giurata senza lavoro e con precedenti, ha accoltellato la moglie, una cinquantenne, con un coltello da cucina. Ventinove le coltellate inferte al culmine dell'ennesima lite causata dai tradimenti dell'uomo, che aveva avuto anche un altro figlio da una relazione extraconiugale. Dopo l'omicidio l'uomo era uscito di casa per costruirsi un alibi e aveva gettato l'arma e i vestiti sporchi di sangue in un cestino. Poi era stato lui a chiamare la polizia. Messo alle strette l'uomo aveva confessato, dicendosi "dispiaciuto". Secondo l'avvocato di parte civile, Domenico Musicco, Messina "dopo l'omicidio ha solo pensato di andare a giocare alle slot machine": il 53enne aveva infatti prelevato col bancomat della moglie 50 anni andandoseli a giocare in un bar del quartiere per farsi vedere in giro.

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