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Uccide la moglie e si spara, morto l’81enne di Senago: “Chiedo perdono e di essere cremati insieme”

È morto Giuseppe Moia, l’81enne che sabato mattina, a Senago, nel Milanese, aveva ucciso la moglie a colpi di pistola e si era sparato a sua volta un colpo alla testa. L’uomo aveva lasciato un biglietto, spiegando di non riuscire più ad assistere la moglie malata: “Chiedo perdono e di essere cremati insieme”. La moglie si chiamava Luisa Valli e aveva 80 anni.
A cura di Francesco Loiacono
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Resterà solo il suo biglietto, adesso, per spiegare le ragioni di una tragedia purtroppo non unica nel suo genere. È morto l'81enne che sabato mattina, a Senago, in provincia di Milano, aveva ucciso la moglie a colpi di pistola e si era a sua volta sparato alla testa. Giuseppe Moia, questo il nome dell'anziano, prima di mettere in atto l'omicidio-suicidio aveva lasciato un biglietto scrivendo, come riporta il quotidiano "Il Giorno": "Lei oggi non ha più voce, non riesce a farsi capire…io non riesco più a dormire, non riesco nemmeno a camminare… Chiedo perdono… e chiedo di essere cremati insieme…". La moglie, l'80enne Luisa Valli, a quanto pare era malata da tempo: solo una settimana prima della tragedia era stata ricoverata in ospedale. Sabato mattina il marito ha preso la pistola detenuta regolarmente e ha sparato due colpi alla moglie, che è morta sul colpo. Poi ha rivolto l'arma contro di sé. I due coniugi non avevano figli e vivevano da soli in casa. A scoprire la tragedia è stata una vicina di casa della coppia, che ha subito chiamato i soccorsi.

Il 118 e i carabinieri sono intervenuti nell'appartamento della coppia, in via Treviso: per la donna non c'era ormai più niente da fare, mentre il marito è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Niguarda di Milano. Le sue condizioni critiche lasciavano ben poche speranze: e difatti dopo ore di coma, domenica pomeriggio l'anziano è deceduto. Oltre al biglietto con le sue ultime volontà, l'anziano aveva deciso di donare gli organi: sulla sua salma potrebbe essere anche disposta l'autopsia, nonostante ci siano ormai pochi dubbi sulla dinamica della tragedia.

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