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Uccide a coltellate uno spacciatore per non pagargli la dose: “Li ammazzo tutti”

Risolto il giallo della morte del 27enne Azeddine Ghazal, accoltellato e lasciato agonizzante in strada lo scorso 26 gennaio a Briosco, in provincia di Monza e Brianza. Il presunto responsabile, un 40enne residente a Lurago d’Erba, in provincia di Como, è stato fermato. Lo ha accoltellato perché non voleva pagargli al dose di cocaina.
A cura di Francesco Loiacono
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Risolto il giallo dell'omicidio del 27enne Azeddine Ghazal, avvenuto il 26 gennaio scorso a Briosco, in provincia di Monza e Brianza. Il presunto responsabile, un 40enne residente a Lurago d'Erba, in provincia di Como, è stato fermato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cantù, di Lurago d'Erba e dai poliziotti della squadra mobile di Milano con l'accusa di omicidio. Dopo indagini durate oltre un mese il giallo della morte del 27enne, colpito a coltellate e trovato agonizzante all'altezza dello svincolo di Briosco, sulla strada statale 36 Valassina, è stato risolto anche grazie alla denuncia della fidanzata del presunto omicida.

L'uomo è uscito di casa armato per comprare della cocaina

La mattina dopo il delitto la donna aveva visto tornare l'uomo in casa: il 40enne aveva posato un coltello da cucina insanguinato nel lavandino e aveva poi confessato di aver colpito il 27enne, affermando in pieno delirio di voler "uccidere tutti i marocchini". In realtà l'uomo si era recato in Brianza in auto e avrebbe accoltellato il 27enne, che faceva lo spacciatore, perché non voleva pagargli la dose di cocaina. Un delitto che sarebbe stato in qualche modo premeditato: il 40enne infatti era uscito di casa portandosi con sé il coltello da cucina con cui poi ha colpito il pusher. Il 27enne, trovato agonizzante da una pattuglia della polizia stradale, era stato portato in ospedale, dove poi era morto. Dopo la denuncia della fidanzata del presunto omicida, gli inquirenti hanno raccolto le prove per incastrarlo: tra queste anche il coltello utilizzato per il delitto. Per il 40enne si sono aperte le porte del carcere: è recluso nel penitenziario di Como.

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