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Uccide a coltellate mamma e nonna e si suicida: il 28enne Alessandro ha lasciato una lettera

Alessandro Turati, il 28enne che ieri notte ha ucciso nel sonno la nonna e la madre e poi si è suicidato, ha lasciato una lettera in cui ha spiegato le ragioni del suo gesto. La missiva, trovata nell’appartamento di Paina di Giussano (Monza e Brianza) in cui è avvenuta la tragedia, è stata sequestrata dai carabinieri assieme ai due coltelli di cucina utilizzati dal 28enne per uccidere nonna e madre e suicidarsi.
A cura di Francesco Loiacono
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Il 28enne Alessandro Turati: ha ucciso mamma e nonna e si è suicidato (Facebook)
Il 28enne Alessandro Turati: ha ucciso mamma e nonna e si è suicidato (Facebook)

In una lettera Alessandro Turati, il 28enne che ieri notte ha ucciso nel sonno la nonna e la madre e poi si è suicidato, avrebbe spiegato le ragioni del suo gesto. La missiva, trovata nell'appartamento di Paina di Giussano (Monza e Brianza) in cui è avvenuta la tragedia famigliare, è stata sequestrata dai carabinieri assieme ai due coltelli di cucina con i quali il 28enne ha ucciso nonna e madre, l'88enne Paola Parravicini e la 52enne Marina Cesena, prima di suicidarsi. Adesso si attende l'esito dell'autopsia sulle salme per chiarire definitivamente i contorni di una tragedia che, pur nella sua assurdità, appare piuttosto lineare.

L'attenzione degli inquirenti si concentra sul profilo di Alessandro, 28enne che in apparenza viveva una vita normale ma che evidentemente, dentro di sé, covava pensieri omicidi e suicidi. Il ragazzo dimostrava più dei suoi 28 anni: capelli lunghi, baffi folti, occhialini e abiti sempre eleganti e scuri. Tante, sul suo profilo Facebook, le foto in cui appare in giacca e cravatta, intento a bere qualcosa. Proprio in un pub che si trova alle spalle della palazzina in via Ada Negri in cui è avvenuta la tragedia Alessandro trascorreva sempre più tempo: non aveva mai dato problemi ed era sempre allegro. Per tutti gli amici era diventato "Il Baffo".

Il 28enne aveva sofferto per la morte del padre

È fuori dal pub che evidentemente iniziavano i problemi. Alessandro, dopo aver frequentato l'istituto magistrale Parini di Seregno, si era iscritto a Giurisprudenza alla Bicocca di Milano. Voleva diventare avvocato, ma non era mai riuscito a laurearsi e aveva abbandonato gli studi. Una scelta che l'aveva fatto molto soffrire, secondo quando alcuni amici del ragazzo hanno riferito al "Corriere della sera". Ma, soprattutto, il 28enne aveva molto sofferto per la morte del padre, tanto da finire in cura ai servizi sociali. Non è ancora chiaro se con l'anziana nonna e la madre, gli unici famigliari che gli erano rimasti, i rapporti fossero tesi oppure sereni. Secondo i vicini il 28enne era un ragazzo colto ed educato e la sua era una famiglia esemplare. Quando però ieri sera i soccorritori hanno sfondato la porta dell'abitazione, dopo che un conoscente della nonna ha avvertito il 112 preoccupato dal fatto che nessuno rispondesse alle sue telefonate, i corpi di Alessandro, Paola e Marina erano in un lago di sangue, tutti con ferite mortali d'arma da taglio alla gola.

Il precedente: nel 2014 una tragedia simile sempre a Paina di Giussano

La tragedia famigliare scoperta ieri sera ha un precedente, sempre a Paina di Giussano. Nel febbraio 2014 infatti il 40enne Michele Graziano uccise in casa a coltellate i suoi figli Elena e Thomas, di 9 e 2 anni, e poi cercò di suicidarsi. A differenza di Alessandro Turati non vi riuscì. Il 40enne, ex impiegato in una catena di supermercati, per il duplice delitto è stato condannato all'ergastolo, pena confermata in Cassazione. Probabilmente all'origine del gesto vi fu una crisi depressiva: il 40enne si stava separando dalla seconda compagna, madre di uno dei suoi due figli.

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